di REDAZIONE
Dopo una dozzina di libri dedicati alla saggistica, per Leonardo Facco è arrivato il momento di cambiare, cimentandosi con la narrativa.
Grazie a Tramedoro, casa editrice di Guglielmo Piombini, è da oggi disponibile “Il Conte di Montecrypto”, romanzo che – conoscendo l’autore – non poteva che essere definito “di evasione”.
E lo si capisce sin dalla quarta di copertina, in cui viene sintetizzata la trama:
- “Dove è finita Elisabeth? Gildo Bacci viene interpellato da una nobildonna per trovare la figlia, scomparsa da quasi un anno. Partendo da Milano, il detective attraverserà un pezzo d’Europa, prima di atterrare a Miami, dove l’indagine lo porterà fino in Sudamerica. Tra una sparatoria ed un attentato, dopo una fuga rocambolesca, l’investigatore non perde le tracce dell’intraprendente ragazza, ma per portare a termine la sua indagine, sarà costretto a incrociare gli indipendentisti baschi e catalani, a unirsi alla lotta di resistenza di alcuni rivoluzionari, a sfuggire ai servizi segreti venezuelani e a conoscere personalmente l’inventore dei Bitcoin. Fantapolitica, avventura, azione e sesso sono gli ingredienti di una storia, tra immaginazione e realtà, in cui a vincere è la voglia di libertà dei protagonisti”.
Presentato a Bologna lo scorso 28 ottobre, “Il Conte di Montecrypto” – per usare le parole di Loris Senzani – “è un libro che si lascia divorare in maniera gustosa, la scansione dei tempi è efficace, la trama solida e credibile, forma e contenuto estremamente compatibili, il messaggio chiaro e perentorio e le chicche libertarie, sparse qua e là, sono la cifra stilistica di chi lo ha scritto”.
Una lettura originale, un romanzo da leggere tutto d’un fiato, un romanzo d’evasione! In sintesi, un ottimo regalo per sé stessi e per i vostri amici.
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Come affermato da Facco durante la festa di Bologna, ogni lettore potrebbe trovare uno spaccato di sé stesso in uno dei tanti personaggi protagonisti di questa storia di libertà.
