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Doddore meloni potrà difendersi parlando il sardo in tribunale

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doddore finanzadi REDAZIONE

SASSARI – «Se decideranno che sono colpevole, tornerò in carcere, ma oggi faccio festa perchè per la prima volta una Corte d’Appello italiana ha riconosciuto il diritto dei sardi a usare la loro lingua nei rapporti con la pubblica amministrazione». Esulta l’indipendentista Salvatore Meloni alla decisione dei giudici di secondo grado di Cagliari che hanno accolto la richiesta sua e del difensore Cristina Puddu di potersi difendere parlando in sardo nel processo che le vede imputato di bancarotta, reato per il quale è stato condannato in primo grado a 5 anni di reclusione.

Salvatore Meloni, noto Doddore, è stato l’artefice nel 2008 dell’occupazione di un’isola disabitata al largo del Golfo di Oristano, Mal di Ventre, sulla costa occidentale della Sardegna, proclamandosi presidente della Repubblica indipendente di Maluentu. Diversi anni prima, si fece anche otto anni di galera per cospirazione politica mediante associazione, istigazione a commettere delitti contro la personalità internazionale dello Stato e associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. Roba del secolo scorso. Era e rimane indipendentista e oggi, da presidente del Movimento Meris in domu nosta (Padroni in casa nostra), l’obiettivo della indipendenza della Sardegna lo persegue appellandosi ai trattati internazionali ratificati dallo Stato italiano e nel più assoluto rispetto delle leggi.

Quelle stesse leggi che lo Stato sta cominciando ad applicare solo in questi ultimi tempi, più per obbligo che per scelta. Solo qualche settimana fa gli stessi giudici che oggi hanno accolto la richiesta di Doddore, avevano infatti respinto in un altro processo la stessa richiesta di potersi difendere parlando la sua lingua. «Forse non avevano ancora avuto modo di leggere la sentenza pronunciata dalla quarta sezione della Corte di Cassazione all’esito dell’udienza del 5 novembre scorso», spiega l’avvocato Cristina Puddu, che ha assistito Meloni in Cassazione e davanti ai giudici di Cagliari.
«Quella sentenza – precisa il legale – non lascia più vie d’uscita perchè ha stabilito che Salvatore Meloni, e come lui tutti i sardi, ha diritto in qualità di sardo ad usare la sua lingua in tutti i procedimenti giudiziari che lo riguardano, indipendentemente dal fatto che lui parli e capisca perfettamente l’italiano. La legge – sottolinea ancora l’avvocato Puddu – tutela la lingua sarda e non la persona». «Non lo faccio per me – ha sottolineato Doddore davanti ai giudici di Cagliari che gli chiedevano il perchè di tanta insistenza – ma per la lingua sarda e per l’indipendenza della Sardegna». (francesco pinna)

TRATTO DA LA NUOVA SARDEGNA

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