Nel paese delle meraviglie (al contrario) fiscali, val la pena ribadire ogni volta che le tasse sono un furto e che per pagarle lo Stato deruba i contribuenti una seconda volta, del loro tempo.
Tra le code agli sportelli, il tempo perso per recarsi dal commercialista o per compilare moduli, registri e scartoffie varie, i contribuenti italiani impiegano 269 ore all’anno per poter pagare le tasse. Ben 33 giorni lavorativi: in Europa solo i portoghesi percorrono una corsa ad ostacoli più “pesante” della nostra. La CGIA – che ha riportato questa notizia – ricorda che i dati della Banca Mondiale ci segnalano che il Paese meno criminale è il Lussemburgo, con 55 ore all’anno. Seguono l’Irlanda, con 80 ore, L’Estonia, con 81 e la Finlandia , con 93. Il dato medio dell’area dell’euro è pari a 165. (QUI LA TABELLA IN PDF)
Morale? Come spiegava Ludwig von Mises, le tasse sono armi di distruzione di massa. E l’Italia è già abbastanza ridotta in macerie… l’Aquila a parte!