La crisi non è solo perdite di posti di lavoro e perdite di vite umane, con imprenditori e disoccupati del settore privato che guidano la classifica dei suicidi. La crisi è anche peggioramento della qualità della vita in generale.
Se la Svizzera è il paese più felice del mondo, la crisi economica ha fatto perdere 0,8 punti di felicità all’Italia. A dirlo la nuova edizione del “World Happiness Report (rapporto sulla felicità nel mondo), realizzato dall’Onu e dalla University of British Columbia.
Dunque, la Svizzera, con un punteggio di 7,59, guida la classifica, precedendo l’Islanda (7,56), la Danimarca (7,52) e la Norvegia. Nella top ten figurano anche Canada, Finlandia, Paesi Bassi, Svezia, Nuova Zelanda e Australia. Gli USA sono quindicesimi. Secondo quanto emerge dal report, sono il clima economico e la capacità delle istituzioni di governare la società che fanno la felicità, ergo si nota così che la crisi economica non solo ha inferto un duro colpo alle finanze di alcuni paesi, ma ha anche fatto abbassare il loro livello di felicità, come nel caso dell’Italia, che – si è piazzata alla 50esima posizione su 158 nazioni censite – rispetto al periodo pre-crisi ha perso 0,8 punti di felicità. E’ la terza flessione più grande dopo quelle di Grecia (1,5 punti in meno) ed Egitto.
Se volessimo usare una metafora dantesca, l’Italia, da paradiso è passata ad essere purgatorio, ma ad un solo passo dall’inferno.