Le banche non se la passano bene, soprattutto in Italia, nonostante il pompaggio di denaro di Mario Draghi.
Ecco, allora, che “nubi nere si addensano all’orizzonte della Banca popolare di Vicenza di Prato, l’istituto di credito che alcuni anni fa ha inglobato la Cassa di risparmio di Prato e che conta il maggior numero di sportelli nella provincia. La banca ha presentato infatti un piano industriale che prospetta la chiusura di 150 filiali e mette in conto circa 200 esuberi tra i dipendenti. Ad aggravare il quadro ci sono le dimissioni presentate dall’amministratore delegato Samuele Sorato, sulla cui sorte si pronuncerà ora il consiglio di amministrazione convocato oggi”.
A Prato, e non solo, aveva fatto molto discutere la decisione della Popolare di svalutare del 22% le proprie azioni, da 62,5 a 48 euro, con un danno di alcuni milioni di euro per la Fondazione CariPrato e per centinaia di piccoli e medi risparmiatori pratesi.