Abbiamo più volte segnalato le statistiche relative ai suicidi su questo giornale. Ci pare doveroso, anche se triste, tornare a ricordare che la crisi continua a mietere le sue vittime.
Oggi, riportiamo quanto scritto dal gazzettinovesuviano: “Tragico gesto per un giovane disoccupato pomiglianese. Gennaro Faraco, di appena 25 anni, si è lanciato nel vuoto verso le 2 del pomeriggio del 12 maggio Il fatto è avvenuto su via Roma, corso principale, nel palazzo Abete, sito nei pressi del bar Villa Giulia. Il folle volo dall’ottavo piano della sua abitazione è stato preceduto da una lettera colma di disperazione indirizzata alla madre, in cui lamentava l’impossibilità di trovare lavoro nonostante gli sforzi . “Non ho lavoro, sono disperato” ha scritto “devo solo farla finita”. I sanitari del 118, accorsi repentinamente sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Sull’esatta dinamica e circa la presenza di ulteriori eventuali motivazioni indagano i carabinieri della locale stazione. Se queste, come si presume, fossero davvero le ragioni dell’atto estremo resta l’amaro in bocca; nell’ultimo mese è già il quarto episodio di suicidio, dovuto all’alto tasso di disoccupazione, nel territorio napoletano ed anche questa volta, come sempre, a farne le spese sono i più deboli, vittima di una inettitudine ed incapacità della politica locale e soprattutto nazionale, di ogni schieramento, ideologia o fazione di fare gli interessi dei propri cittadini”.
La crisi non è solo perdita di attività produttive e lavoro, è anche – da 6 anni a questa parte – una tragedia in termini umani.
e i nostri politici danno la pensione agli immigrati over 65 senza aver mai lavorato,maledetti,spero che tutti i nostri politici facciano la morte che si meritano.