Riporta l’agenzia di stampa Askanews: nel corso dell’ultimo anno il 12% dei torinesi non si è sottoposto a visite mediche a causa dei relativi costi. Il 37% invece dichiara di aver fatto solo quelle strettamente indispensabili quando ne ha avuto davvero bisogno, rinunciando a check-up di controllo e di carattere preventivo. È quanto rileva la nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, che da 20 anni si occupa di prestazioni integrative in ambito salute e di promuovere l’importanza della prevenzione medica.
Sarà anche a causa della crisi degli ultimi anni, ma la percezione di più della metà degli intervistati piemontesi (59%) è che, rispetto a qualche anno fa, i costi della salute e delle prestazioni mediche, sia che ci si rivolga al pubblico che al privato, siano aumentati. In particolare il 72% punta il dito verso le visite specialistiche, che sembrano essere quelle che hanno subìto i maggiori, e spesso non sostenibili, aumenti. Interrogati su come credono si potranno comportare nei prossimi due anni nei confronti delle spese per la salute, i torinesi non sembrano mostrare una apertura nei confronti di controlli medici più costanti: il 12% si sente già di escludere di potersi permettere le visite mediche mentre il 47% dichiara che continuerà a fare solo quelle strettamente necessarie, mettendo da parte visite di controllo.
“Le risposte raccolte dal nostro Osservatorio – afferma Fiammetta Fabris, direttore generale UniSalute – evidenziano come purtroppo non esista ancora una radicata cultura della prevenzione che, assieme ad uno stile di vita sano, è elemento imprescindibile per vivere al meglio in salute. Sicuramente le spese mediche possono rappresentare una voce importante nel bilancio di una famiglia ma crediamo che il mercato della sanità integrativa offra già oggi soluzioni che permettano di non rinunciare a controlli e cure di qualità con risparmio sui costi”.
Occhio alla penna…