Oggi, riprendiamo da un’agenzia la notizia, l’ADNKronos: “Sono i Comuni i peggiori pagatori della pubblica amministrazione mentre la Pa nel suo complesso deve ancora saldare 60 miliardi di euro ai propri fornitori. E’ una indagine della Cgia di Mestre che fa riferimento alla situazione dell’aprile scorso a stilare una classifica dei tempi effettivi previsti per pagare i propri fornitori rispetto ai 30-60 giorni imposti dalla legge. Maglia nera però non solo ai Comuni, ma anche a un gran numero di Regioni e a qualche Ministero, via XX Settembre in testa: la mappa aggiornata delle inefficienze infatti, dice lo studio, è “a macchia di leopardo”.
Comuni capoluogo di Regione: con oltre 144 giorni di ritardo, Catanzaro conquista il podio di peggior pagatore. Seguono Perugia, con quasi 90 giorni di ritardo, Roma capitale, con quasi 83 giorni, e Venezia, con quasi 65 giorni. Trento, invece, salda i pagamenti ai propri fornitori con quasi 23 giorni di anticipo rispetto alla scadenza. I Comuni che non hanno ancora aggiornato il sito sono 5: Aosta, Campobasso, Potenza, Palermo e Cagliari.
Ministeri: a far registrare il ritardo maggiore nei tempi di pagamento è il dicastero dell’Economia e delle Finanze: il dicastero guidato da Pier Carlo Padoan, infatti, salda i fornitori con ben 82 giorni di ritardo. Segue lo Sviluppo Economico, con uno “sforamento” di quasi 38 giorni e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con quasi 29,5 giorni di ritardo. Di rilievo, invece, la performance del Ministero delle Infrastrutture: rispetto alla scadenza contrattuale, i pagamenti vengono effettuati quasi 23,5 giorni prima della scadenza. Sono ben 6 i ministeri che, purtroppo, non hanno ancora messo on line i propri dati (Interno, Giustizia, Ambiente, Lavoro, Istruzione e Beni Culturali)”.