Nell’Italia delle meraviglie di Pittibimbo Renzi, mica ci sono solo i 4mila e fischia dipendenti pubblici che si sono fottuti 3 miliardi di euro dei contribuenti. Macché! Il verminaio italico è tutto uno spreco ed una truffa, alla faccia delle “spending review” sempre, e solo, annunciate.
Avete un’idea di quali possano essere gli sprechi della Pubblica Amministrazione? No, non ce l’ha nessuno, si prendono i dati a spizzichi e bocconi, a seconda di chi li scova e li pubblica. Rivela, ad esempio, il Codacons, che nell’acquisto di beni materiali i parassiti italiani costano ogni anno 1.250 euro a ogni singola famiglia: Tutto ciò è desunto partendo dal dato di 30 miliardi sprecati all’anno da enti pubblici centrali e locali nelle spese più diverse: dalla benzina ai computer, passando per telefonini e carta, a prezzi ben superiori rispetto a quelli convenzionati stabiliti dalla Consip, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione italiana.
“Secondo i conti fatti dal Codacons su dati del Tesoro – si legge sul Corriere.it – gli enti pubblici arrivano a spendere il 13,6% in più per i carburanti, il 25,8% in più per un personal computer, il 22,6% in più per la telefonia, il 38% in più per una fotocopiatrice, fino ad arrivare al 68,2% in più di spesa per una stampante”. Probabilmente è in oro tempestata di diamanti.
Spiega Carlo Rienzi, presidente del Codacons: “Per questo su una spesa totale per l’acquisto di beni e servizi pari a 127 miliardi di euro annui, gli sprechi della Pubblica amministrazione arrivano a circa 30 miliardi di euro all’anno, soldi che potrebbero essere risparmiati e investiti per ridurre la pressione fiscale o sanare i conti pubblici”. Povero illuso… E poi, che fa? Si mette a fare il gufo pure lui?