Dice Confesercenti: “Sono oltre 627mila i negozi sfitti dopo la chiusura dell’azienda che vi operava (quasi uno su quattro) e in alcune periferie si sfiora il 40%. E’ quanto emerge da uno studio di Confesercenti, sulle rilevazioni delle imprese di intermediazione immobiliare”. E aggiunge, parafrasando che il ghiaccio è bollente: “I consumi ripartono, seppure lentamente, ma la crisi del commercio non si arresta”.
Ricapitolando, la ripresa è così marcata che un negozio su quattro è sfitto e i consumi sono così in crescita che il commercio è in crisi. Però…
Secondo il presidente, Massimo Vivoli, “serve patto tra commercianti e proprietari di negozi, amministrazioni comunali e Stato per rivitalizzare le città e favorire la nascita di nuove imprese”. Per l’erario, l’associazione stima che sarebbe “un affare da 1,5 miliardi di euro” tra gettito Irpef, Tari e Irap pagate dalle imprese.
Togliersi lo Stato, con le sue leggi, la sua burocrazia e le sue tasse, dalle balle no? E allora… cari esercenti, vi meritate la miseria!
Ci sono strade fantasma ormai nei centri storici.
Vanno forte i pakistani, i cinesi, i bengalesi.
Ma questo non è sviluppo, è degrado.