Non serve alcun commento ed alcuna introduzione. Così scrive la Tribuna di Treviso:
“Revocata la procedura di concordato pieno liquidatorio avviata nel marzo scorso: il tribunale di Pordenone ha dichiarato il fallimento della Pmt. I 120 lavoratori perdono così ogni speranza di ripartenza L’azienda, con sede legale a Fagnigola di Azzano Decimo, conta due stabilimenti a Motta. Dopo i mesi di gennaio e febbraio, in cui la situazione di crisi era esplosa in faccia a lavoratori e fornitori dell’azienda, la proprietà della Pmt aveva presentato richiesta di concordato. Nei giorni scorsi il tribunale ha però revocato la procedura di concordato e dichiarato il fallimento.
A questo punto il futuro dei lavoratori è quanto mai incerto: collocati in cassa integrazione straordinaria dall’avvio della procedura concorsuale, ora rischiano di finire direttamente in mobilità. L’azienda, specializzata nella produzione di semilavorati per l’industria del legno, era stata fondata nell’agosto del 1962 a Fagnigola di Azzano Decimo. Nel 2012 la proprietà aveva proceduto ad una prima riorganizzazione aziendale con la fusione della controllata Trio Legno spa, situata a San Giovanni di Motta di Livenza, che contava un centinaio di dipendenti. La situazione era esplosa in tutta la sua drammaticità a febbraio di quest’anno, quando i lavoratori dell’ex Italcurvi erano rimasti nello stabilimento al freddo, in quanto non era stato acquistato il gasolio per il riscaldamento”.
E il sindacato? Al solito, alti lai, piagnistei, mobilitazione e cagnara.