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Ecco il 232° segnale della ripresa: una tassa sulle biciclette

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BiciPadana su pratodi LUIGI CORTINOVIS

In Italia, c’è un modo classico per rilanciare la ripresa: inventare una nuova tassa. Non stiamo scherzando, ve ne abbiamo dato prova da quando il MiglioVerde ha lanciato questa rubrica.

Ora, è arrivata la proposta di legge del senatore, ovviamente del PD, Marco Filippi, che ha presentato un emendamento alla mega-demenziale legge finanziaria per modificare il DDL 1638. Leggiamo dalla stampa che nella proposta avanzata dal politico livornese si prevederebbe “la definizione, nella classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso un’idonea tariffa per i proprietari delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale”.

L’interessato dice che non si tratta di bollo o targa, ma all’interno della proposta di legge, resta difficile interpretare in modo diverso il concetto di “idonea tariffa per i proprietari delle biciclette” (bollo) e “modalità di identificazione delle biciclette stesse” (targa).

Il senatore ha dichiarato che l’emendamento presentato rappresenta una “norma contro abusivismo per disciplina settore commerciale” nonostante il testo presentato non faccia menzione di attività commerciali e sembra estendere l’obbligo di targa e bollo a tutti i veicoli a pedali. Detto ciò, aldilà delle cervellotiche spiegazioni addotte, rimane un fatto: vogliono tassare i velocipedi!

Siamo alle solite: in Italia la ripresa è sempre per i fondelli e la crescita riguarda solo ed esclusivamente tasse e burocrazia!

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2 COMMENTS

  1. Maffeo Pantaleoni (1857-1924), economista.

    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse.

  2. Io sono un ciclista quotidiano.
    La bici è uno stile di vita, per molti.
    Che diranno quei bei grupponi di ciclisti della domenica che si divertono nella bella stagione?
    Chi lo fa per lavoro avrà tassa più alta e targa specifica rispetto a chi lo fa con scopo ludico?
    E sarà tassato il possesso o sarà una tassa di circolazione?
    Come si dimostra il possesso di una bicicletta se è da 10 anni che ce l’hai?
    Deve esserci un’autodenunzia alla Motorizzazione civile?
    E chi non la fa che multe paga?
    Sequestro del mezzo?

    Una norma del genere è un lautissimo pasto per i parassiti burocratici che avranno una nuova ragione di esistenza e di furto.

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