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Ecco il 25° segnale della crescita: la sanità indebitata non paga i fornitori

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ospedale aperturadi LUIGI CORTINOVIS

Lo Stato italiano non solo fa debiti in continuazione, ma quelli che fa manco li paga e quando li paga è con ritardi clamorosi. E le aziende che ci lavorano, falliscono come mosche.

La sanità italiana, per esempio, ha accumulato un debito con i propri fornitori di almeno 24,4 miliardi di euro. I dati sono riferiti al 2013 (ultima rilevazione disponibile) e, tengono a precisare dalla Cgia, sono sicuramente sottostimati: infatti, dal conteggio non sono inclusi i mancati pagamenti registrati dalle Asl della Toscana e della Calabria.

La sanità regionale più indebitata è quella del Lazio, con 5,9 miliardi di euro. Seguono Campania, con 3,8 miliardi di euro, Lombardia e Piemonte, entrambe con 2,2 miliardi e il Veneto, con 2 miliardi di euro ancora da onorare. Se, invece, rapportiamo il debito alla popolazione residente, il primato spetta al Molise, con 1.416 euro pro capite. Seguono il Lazio, con 1.017 euro pro capite, la Campania con 660 euro pro capite e il Piemonte, con 510 euro per ogni residente. Per quanto concerne i tempi medi di pagamento praticati nel 2014 e riferiti alle sole forniture di dispositivi medici (Fonte: Assobiomedica), in Calabria il saldo della fattura è avvenuto mediamente dopo 794 giorni (praticamente dopo 2 anni e 2 mesi), in Molise dopo 790 giorni e in Campania dopo 350 giorni. Se teniamo conto che la legge in vigore stabilisce che i pagamenti delle strutture sanitarie debbano avvenire entro 60 giorni dall’emissione della fattura, nessun valore medio regionale rispetta questo termine.

Non c’è alcun dubbio, la crescita è evidente.

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