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Ecco il 28° segnale della ripresa: le province son vive e vegete

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taglio provincedi LUIGI CORTINOVIS

“Aboliremo le Province!”, urlavano tutti i politici prima della scadenza elettorale. Poi, hanno solo abolito la possibilità dei cittadini di votarle, loro preferiscono nominare i galoppini di partito direttamente.

Prendiamo il caso di Prato e dell’abolizione della sua Provincia. Cosa è accaduto? Ecco qua: “Accordo sul riassetto delle Province. Regione, Anci e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil hanno siglato un’intesa che è anche una risposta alle preoccupazioni dei lavoratori che si erano mobilitati nelle settimane scorse contro i tagli imposti dalla legge di stabilità 2015 agli enti territoriali, rendendo più difficile il percorso del riordino delle funzioni provinciali. Inoltre l’intesa invita le Province, così come sta facendo la Regione, a dichiarare gli “esuberi” del personale in possesso dei requisiti previdenziali pre-Fornero; impegna la Regione a farsi carico del personale impiegato nelle funzioni che a questa saranno trasferite; gli enti territoriali e statali a mettere in atto tutti gli strumenti per ricollocare il rimanente personale. Per quanto riguarda Prato, i possibili pensionamenti non saranno più di una decina considerando che i dipendenti sono 160″.

Ancora: “Nell’intesa c’è scritto che salari e inquadramento dei lavoratori delle Province rimarranno inalterati (salario accessorio e posizione giuridica compresa), si ricorda che il personale sarà trasferito assieme alle funzioni e nei trasferimenti saranno presi in considerazione anche gli assunti a tempo determinato e i Co.co.co. Il trasferimento del personale conseguente al passaggio delle funzioni alla Regione, ai Comuni o alle Unione dei Comuni, non comporterà necessariamente il cambiamento della sede di lavoro. La Regione, per esempio, per favorire il mantenimento dei servizi il più possibile vicini ai cittadini, aprirà degli uffici territoriali in ogni Provincia e Città metropolitana”.

Vi riassumo tutto in 6 parole: VI HANNO PRESO PER IL CULO! Se vi piace così…

 

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2 COMMENTS

  1. Quando si tratta di dare una potente sforbiciata alle competenze e ai costi della pubblica amministrazione, io credo che decidere visceralmente sia una buona cosa. Non c’è nulla di ciò che fa lo stato, in tutte le sue diramazioni falsamente locali, che non possa essere fatto da privati in accordo con le comunità locali. Purtroppo in questo caso non si è deciso visceralmente, ma si è mentito spudoratamente.

  2. Chi ha parlato dell’abolizione delle Provincie non sapeva neanche approssivativamente che cosa facessero le Provincie stesse.
    Occorreva fare uno studio serio su :
    1.-Che cosa facevano
    2.-Quali procedure potevano essere eliminate
    3.-Che cosa avrebbero potuto fare, in sostituzione e a parità di costi , Comuni e Regioni
    4.- Fare accorpamenti tra le Provincie più piccole
    E poi allora, ma solo allora vedere la possibilità dell’abolizione.
    Invece , come al solito, decidere visceralmente !

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