Poletti, un po’ fenomeno da circo, un po’ goliardico esponente del “cooperativismo all’italiana” dice che gli effetti del Jons Act li avremo a partire dal secondo trimestre di quest’anno. Bene…
In attesa, lo ragguagliamo sugli straordinari effetti del fare impresa in Italia: «Il consiglio di amministrazione della Borsalino, la storica azienda di cappelli, “sta valutando diverse ipotesi per far fronte alle difficoltà finanziarie e per mettere l’azienda nelle condizioni di proseguire l’attività. Nessuna decisione è stata assunta”. Lo ha detto all’ANSA l’amministratore delegato Marco Moccia, dopo le notizie di stampa secondo le quali l’azienda avrebbe già avviato le pratiche presso il Tribunale di Alessandria per ottenere il concordato preventivo. “Stiamo lavorando”, aggiunge».
L’azienda, nata nel 1857, è un simbolo del Made in Italy e dagli anni Quaranta a oggi è un’icona di stile. Nel cinema lo indossano gangster e detective, banchieri e rapinatori, giudici e assassini, dandy e artisti, in qualsiasi situazione senza distinzione di classe ed età. Il Borsalino lo hanno indossato Bogart e Delon, tra i tanti.
Per la cronaca, ci lavorano 130 persone.