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Ecco le 5 tasse che vorrebbe aumentare il governo giallo-verde

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di MATTEO CORSINI

Il Movimento Europeo ha pagato una pagina del Sole 24Ore per fare un appello “Per un’Europa più forte e più equa”. La posizione è quella di coloro che vorrebbero un rafforzamento delle istituzioni europee e un bilancio comunitario sostenuto da una autonoma capacità fiscale, per finanziare “beni e servizi pubblici europei”.

Il bilancio dovrebbe ammontare a 120 miliardi di euro, ossia l’uno per cento del Pil dell’Eurozona. Dove prendere tutti quei soldi? Secondo il Movimento: “Tali risorse possono essere generate, in modo innovativo e virtuoso, incidendo principalmente su consumi socialmente dannosi e recuperando l’elusione fiscale, con effetti netti positivi per la crescita”.

Partiamo dalla fine. Affermare che ci sarebbero effetti netti positivi per la crescita significa dare per certo qualcosa che può solo essere auspicato, e che, in realtà, non si vede perché dovrebbe funzionare a livello sovranazionale quando non funziona a livello nazionale (si tratta di tassare e spendere, in fin dei conti). E in cosa consisterebbe il “modo innovativo e virtuoso”?

Ecco l’elenco:

  • 1) una web tax che secondo i “manifestanti” dovrebbe generare un gettito di 30 miliardi annui.
  • 2) 15 miliardi verrebbero da una (ulteriore) tassa di 5 centesimi su ogni sigaretta (1 euro al pacchetto).
  • 3) 35 miliardi da (ulteriore) tassazione su giochi d’azzardo e scommesse.
  • 4) 60 miliardi da una carbon tax.
  • 5) 10 miliardi da una Tobin Tax europea.

In tutto farebbero 150 miliardi, 30 in più dei 120 ipotizzati come budget di spesa.

Cosa ci sia di innovativo e virtuoso nell’aumentare le tasse, francamente mi sfugge. In ultima analisi, i pagatori di tasse europei finirebbero per pagare altri balzelli (direttamente o attraverso un aumento dei prezzi), che evidentemente non potrebbero utilizzare per consumi o investimenti volontari.

Come sempre in questi casi, ciò che si vede sono i soldi che sarebbero prelevati e messi a disposizione di (illuminatissimi, per carità) eurocrati; magari si vedrebbero anche alcuni beneficiari dei “beni e servizi europei”. Non si vedrebbero le tante cose che i legittimi proprietari di quelle risorse avrebbero potuto volontariamente fare se non avessero dovuto finanziare il bilancio europeo.Alla fine, sempre e solo di redistribuzione si tratta. Assai poco innovativa e ancor meno virtuosa.

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1 COMMENT

  1. Questi sognano.
    Lo stato , invece, dovrebbe risparmiarli 150 miliardi nel 2019, con altri 100 miliardi nel 2020, e altri 100 miliardi all’anno fino al 2022.

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