L’economia italiana continua a contrarsi: secondo le stime preliminari dell’Istat, nel terzo trimestre 2014 il Pil è diminuito dello 0,1% rispetto al secondo e dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2013. I tecnici dell’istituto di statistica sottolineano quindi come, dopo 13 trimestri consecutivi di mancata crescita, l’economia italiana sia ora tornata “ai livelli del 2000”.
Nel primo trimestre di quest’anno l’economia era rimasta ferma, mentre era arretrata dello 0,2% nel secondo. Questi numeri deludenti arrivano mentre invece, proprio nel terzo trimestre di quest’anno, il Pil della Germania torna a crescere. A Berlino si sale infatti dello 0,1%, in linea con le stime degli analisti, dopo la battuta d’arresto (-0,1%) dei tre mesi precedenti. A trainare il Pil tedesco sono la spesa delle famiglie, “aumentata considerevolmente”, e il commercio con l’estero.
Un 2014 da -0,3% – E così, il Pil acquisito per quest’anno, quello che si otterrebbe cioè se nel quarto trimestre la crescita fosse pari a zero, sarebbe negativo per lo 0,3%, secondo i dati dell’Istat.
Il calo congiunturale, osservano all’istituto di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura e dell’industria e di un aumento nei servizi. Dal lato della domanda, c’è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), parzialmente compensato da un apporto positivo della componente estera netta.
Il dato trimestrale è corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. Il terzo trimestre del 2014 ha avuto quattro giornate lavorative in più del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2013. Il calo registrato risulta sostanzialmente in linea con le aspettative degli analisti.
Palazzo Chigi: “Ce lo aspettavamo” – Il dato trimestrale sul Pil a -0,1% era largamente atteso: ciò non consola, ma neanche preoccupa. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi ricordando che esiste un problema crescita in Italia, ma “ormai il tema riguarda tutta l’Europa”. Il premier Matteo Renzi, al suo arrivo a Brisbane per il G20, ha ribadito che “l’unica strada oggi è tornare a discutere di crescita e non solo di rigore”.
E’ chiaro ! Non sanno proprio che pesci prendere.
Perchè non hanno mai fatto niente nella loro vita fuori che parlare.
Per loro fatti e parole sono sullo stesso piano salvo che quando le parole vengono messe insieme e pronunciate con eleganza. Allora le parole, sempre secondo loro, devono prendere il posto dei fatti.