Ufficialmente, ci provano a dialogare, ma sotto la cenere si sa che cova il fuoco. In realtà si tratta di un muro contro muro quello fra governo spagnolo e governo catalano, che porta al logoramento dei rapporti diplomatici, che già si avvertiva quando Artur Mas era presidente). La spinta secessionista sta sempre più prendendo il largo dalle parti di Barcellona, dove negli ultimi 5 anni i dirigenti politici hanno lavorato solo ed esclusivamente per ottenere l’indipendenza.
Il presidente catalano, lo sappiamo, promesso per settembre un referendum sulla scissione, desconexiò. Ergo, è guerra dunque tra Puidgemont ed il governo centrale, con il premier Rajoy pronto alle barricate. Il presidente Puidgemont ha del resto dichiarato la certezza del referendum a settembre, nonostante la ferrea opposizione di Madrid. Ed intanto, alcuni dirigenti propongono addirittura un clamoroso spostamento, sulla scia di una anticipazione da settembre a maggio/giugno. Il referendum è tuttavia considerato incostituzionale dal premier iberico, e garantisce per la non concretizzazione della consultazione promessa alla Catalogna.
Secondo il quotidiano “El Mundo”, Rajoy sarebbe pronto anche ad intervenire coercitivamente (non a caso più di un dirigente catalano è stato arrestato e messo sotto processo, a partire dalla presidente dell’assemblea catalana e lo stesso Artur Mas), per evitare una clamorosa scissione. La stampa conservatrice starebbe inoltre appoggiando l’atteggiamento del premier, invocando qualsiasi arma legislativa e costituzionale competente a fermare la spinta divisionista di Puidgemont, fresco di maggioranza assoluta all’interno del parlamento catalano.
Divertissement.
Si però sto re del cazzo non ha nemmeno un po’ di fantasia ..Spacca gli schemi!..e ddagli sta indipendenza! Se la vogliono.. ed in cambio di sto scivolo rimarrai figura istituzionale, rappresentativa e fondatrice di un paese libero. Così in più controlli la frangia socialista che sta prendendo il sopravvento.
Du regn is meglio che uan! Pirla!
sono le guerre fratricide che si scatenano dove si continua ad equivocare tra democrazia e statalismo ad opera di chi, detenendo il potere centrale, ne usa come despota assoluto in faccia all’anelito di libertà che i popoli per fortuna ancora conservano, nonostante le traversie della storia…
Chissà perché non si cita mai l’esempio di quella che fino a due decenni fa è stata la Cecoslovacchia… lezione anche per l’Ucraina, oltre che per la Spagna e presto per l’Italia… a un certo punto, e prima che si scatenino stragi, la saggezza dovrebbe suggerire di sedersi a un tavolo per trattare… ma, appunto, ci vuole saggezza… e se qualcuno di esterno che conta negli equilibri del mondo anziché fomentare la suggerisse farebbe la cosa che tutti ci si aspetta… e che auguriamo…