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Elezioni in germania, ecco i programmi dei partiti proposti ai tedeschi

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di MAURO MENEGHINI 

Il 24 settembre la Germania va al voto. Programmi elettorali: come sono per quanto concerne valori cari ai libertari in merito a proprietà e libertà?

Nel super anno elettorale 2017 mi sono preso la briga di leggere tutti i programmi elettorali dei sette partiti che si presenteranno all’appuntamento del 24 di settembre focalizzandomi su due elementi importanti come “Proprietà” e “Libertà”. Poi confrontandomi con alcuni amici che hanno fatto lo stesso ci siamo chiariti le idee. Essenzialmente non vi sono chiare differenze ed effettive alternative fra uno e l’altro partito. La tendenza generale resta comunque quella di privilegiare lo Stato al Privato, lo Stato viene prima del Privato. Alla responsabilità del singolo individuo si preferiscono leggi e norme. Tutte le “cose buone” dovrebbero essere per tutti grazie alla mediazione della politica ed i programmi elettorali stanno diventando dei tomi praticamente illeggibili ed incomprensibili.

La CDU ha un programma di basso profilo e poco ambizioso, s’autoincensa ed evita di toccare problemi scottanti e strutturali. Temi come le migrazioni di massa, Unione Europea, l’Euro o gli approvvigionamenti energetici vengono bellamente glissati ed in nessuna maniera approfonditi, neppure per sbaglio. Economia e politiche sociali sembrano la fotocopia del programma dei socialdemocratici. La CDU vuole la piena occupazione, ma senza liberalizzare il mercato del lavoro. Anzi al contrario “vuole battersi e combattere per ogni singolo posto di lavoro nei settori produttivi”. L’agricoltura deve continuare ad essere sovvenzionata. Per quanto riguarda la politica verso le famiglie la CDU intende sopperire alle carenze familiari con strutture di supporto statali. Anche in questo caso copia pari pari i programmi dei socialdemocratici. Promette di non innalzare le tasse e di abolire il Soli entro il 2020. Si pronuncia contro una tassa sulla proprietà ma non esclude l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie.

I liberali, l’FDP, invece fanno leva sulla formazione e l’innovazione tecnologica e si posizionano con un atteggiamento positivo verso l’economia di mercato. Apprezzabile è la proposta per la completa autonomia finanziaria delle scuole, sia pubbliche che private e l’assegnazione ad ogni studente di un buono scuola, copiando pari pari la proposta di Milton Friedman. S’esclude categoricamente qualsiasi inclusione, ma si chiedono dei programmi scolastici unitari che valgano per tutto il Paese, cosa che stride, contraddice con un’istruzione federalista. Inoltre i liberali tedeschi sono a favore di tasse scolastiche locali. Sono, poi, per un ulteriore alleggerimento fiscale, per una sburocratizzazione e semplificazione degli atti amministrativi, la facilitazione dell’impiego del capitale di rischio e la sua salvaguardia si vogliono riaccendere gli spiriti imprenditoriali. Si sono pronunciati inoltre per un mercato del lavoro flessibile e per una completa autonomia tariffaria, per le assicurazioni malattia (la sono prevalentemente private e più convenienti della pubblica) auspicando una maggiore concorrenza. Addirittura s’avventurano nel proporre un tetto massimo al sistema dell’assicurazione sociale ponendo forti freni al suo indebitamento.

Inoltre sono contro l’introduzione di prezzi calmierati degli affitti in quanto questo provvedimento inciderebbe negativamente sul settore edile. Poi si ribadisce l’impegno per la flessibilità e la responsabilità che verrà verificata personalmente verso la politica comune europea e la sua centralizzazione come ad esempio per una legge elettorale unica per il Parlamento Europeo con delle liste transnazionali e per un Parlamento che abbia piena autorità. L’FDP inoltre è a favore e vuole promuovere la creazione di un esercito europeo.

L’altra forza politica, AfD mi ricorda tanto i programmi della vecchia CDU. In molti punti offre una qualche alternativa ai modelli proposti dagli altri partiti ed è l’unico movimento politico che propone un’organizzazione confederata dell’europa, l’introduzione di un diritto di voto diretto, una democrazia sul modello elvetico. AfD è per il momento l’unico partito alternativo nello scenario politico attuale e chiede una nuova regolamentazione del finanziamento dei partiti, una limitazione temporale degli incarichi pubblici dei politici come un controllo delle loro pensioni d’anzianità. L’evasione fiscale deve diventare un reato penale. La Germania dovrebbe lasciare la zona euro e sulla scia tracciata dalla Gran Bretagna decidere con un referendum la permanenza nell’Unione Europea. Chiaramente ha degli accenti fortemente nazionalistici per quanto riguarda la politica migratoria e dell’accoglienza , AfD chiede che vengano intridoitti dei plafone e vengano previste delle quote d’espulsione e di porre termine all’immigrazione incondizionata. Vogliono dare supporto, enfasi e promozione ai valori culturali tedeschi. Per quanto concerne l’economia e le politiche sociali è molto vicina alle esigenze delle imprese: per cui riduzione della pressione fiscale, alleggerimento dalla burocrazia, riduzione dell’IVA, introduzione nella costituzione di limiti vincolanti alla spesa pubblica, abolizione della tassa di sucessione, e di proprietà sui beni immobili. AfD è l’unico partito che vuole abolire il canone radiotelevisivo! Ma purtroppo è a favore di un salario minimo legale ed a dei limiti di legge nella contrattazione aziendale.

Gli altri partiti di sinistra SPD, verdi, e i “linke” non fanno altro che esprimere programmi di partito più o meno universalistici e nelle varie tonalità con finalità e tratti esclusivamente ecologiste e messianiche. La “giustizia sociale” viene secondo i loro programmi ottenuta con l’interventismo statale che deve provvedere alla redistribuzione. Insomma è importante l’uguaglianza grazie alla parità. A questo va aggiunto l’immediato riconoscimento di tutti i diritti ai profughi/sfollati che diano chiari segni di solidarietà ed autentica carità.

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2 COMMENTS

  1. “Dein Wort in Gottes Ohr”, direbbe un tedesco (cioè: “che dio ti ascolti”).Purtroppo temo che il risultato non sarà cosí lusinghiero, per la AfD: vuoi per le costanti risse interne, vuoi per lo strapotere dei partiti tradizionali (CDU/CSU, SPD, FDP) nella “vecchia” BRD (che ricalca – non solo sul piano cartografico, ma anche e sopratutto su quello mentale & culturale – il “Rheinbund” di napoleonica memoria, cioè una Germania francofila e completamente volta ad occidente). In tutta la “vecchia” BRD la AfD non supererà il 5-7% (che sarebbe comunque già un successo non indifferente, viste le scivolate che continua a permettersi). In Baviera – a fronte della “concorrenza” della CSU – l’AfD avrà ancora piú difficoltà. Inoltre il “ritorno” della ex-quasi-defunta FDP le costerà altri voti. Il risultato “complessivo” verrà – certo – migliorato da una discreta affermazione nella Germania centrale (ex DDR), dove potrebbe raggiungere risultati fra il 10 e il 15%, “alzando cosí la media federale ad un 7-9%. Sarà comunque un risultato importante, poiché per la prima volta dalla “creazione” in vitro della nuova “Repubblica” tedesca occidentale (1949!) si sentiranno voci tedesche (e non filo-qualcosa: filo-americane, filo-francesi, filo-russe, filo-europee) e anche MOLTO apertamente euro-critiche in quella farsa di parlamento che chiamano ‘Bundestag’. Sarà – immagino – molto interessante… Chissà cosa non faranno gli altri per farli stare zitti!

  2. AfD mi sembra il partito che avrà il maggiore successo.
    Gli altri sono bolliti, specie i liberali , né carne né pesce.
    Il “purtroppo” che indica Meneghini è bello grande, davvero.
    Ma non inficerà il successo.

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