di FRANCO CAGLIANI
Nel gennaio 1919, i deputati del Sinn Fein rifiutarono di sedersi a Londra e costituirono il Parlamento libero d’Irlanda, il Dail Eireann, che nominò un governo presieduto da De Valera, la cui evasione era stata organizzata da Michael Collins, capo dei servizi segreti dell’IRA. Seguirono due anni di guerriglia contro l’esercito e la polizia inglese.
Il 6 dicembre 1921, i negoziatori repubblicani (tra i quali Michael Collins, dotato di un acuto senso possibilista) firmarono un trattato abbastanza ipocrita. Gli inglesi riconoscevano la sovranità dello Stato libero su tutta l’isola, ma esigevano la creazione al Nord di un mini Stato transitorio composto da sei contee (a maggioranza protestante), al quale sarebbe stato concesso il diritto di scegliere se rimanere o no membro del Regno Unito. Quella storia, non è ancora finita, però.
«È nostra ferma convinzione che il decennio in cui viviamo sarà cruciale e vedrà lo svolgersi del referendum sulla riunificazione del nord e del sud», ha affermato McDonald in una videoconferenza con la stampa straniera. «Vogliamo una riforma costituzionale ordinata, pacifica e democratica, non vogliamo il disordine della Brexit – ha proseguito – credo che andremo alle urne entro cinque anni e che il voto per l’unificazione vincerebbe con un ampio margine al primo turno».
Un referendum per riunificare le due «Irlande» entro il 2025, ecco la soluzione proposta. È questo l’obiettivo del partito repubblicano irlandese che fu l’organo politico dell’Ira, Sinn Féin, che tramite le dichiarazioni della sua presidente, Mary Lou McDonald, ha rinnovato la proposta di indire un voto popolare per permettere ai cittadini di decidere.
Anche in questo caso, la Brexit ha catalizzato le istanze di riunificazione con la Repubblica d’Irlanda mai sopite in Irlanda del Nord, soprattutto alla luce del fatto che nello Stato, così come è avvenuto in Scozia, nel referendum del 2016 è prevalso il voto a favore della permanenza nell’Unione Europea.
Nei mesi scorsi c’è stata una recrudescenza degli scontri che per decenni hanno caratterizzato la storia dell’Irlanda del Nord, con disordini a Derry e a Belfast e il ferimento di numerosi agenti di polizia causato da lanci di pietre e bombe molotov.
Conosce poco la mia terra. Non è “cattolica” da un po’.
Gli irlandesi sono europeisti convinti.
Non si riunirano MAI co i perfidi inglesi!
L’articolo cmq è pieno di errori.
Grazie per la sua opinione
la parte cattolica forse…se aspetta un po di tempo penso sara lEIRE a r&unirsi allo UK