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Europa e grecia: “cosa fare” secondo il direttore del sole 24 ore

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ue greciadi MATTEO CORSINI

“Bisogna prendere atto che il debito greco è carta, solo carta, e il futuro della Grecia non dipende di certo da un punto in più o in meno di aliquota Iva, da finzione su finzione, tra un accordo e l’altro, ma dalla ripresa degli investimenti e dalla capacità di cambiare dei cittadini greci e della loro macchina pubblica. L’Europa, piuttosto, colga l’occasione per correggere i suoi peccati di omissione, l’eccesso di zelo rigorista e per sanare gli errori evidenti. E compia, finalmente, scelte politicamente coraggiose che dimostrino di avere ritrovato lo spirito solidaristico”.

Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 Ore, di solito scrive solo quando ritiene che vi siano fatti epocali di cui occuparsi. Domenica scorsa, giorno del referendum in Grecia, lo ha fatto e, come era prevedibile, dopo aver sostenuto che “bisogna prendere atto che il debito greco è carta, solo carta”, ha tirato fuori la retorica della “solidarietà”.

Ecco, quindi, le cose da fare secondo Napoletano:

“Si prenda una delle tante proposte formulate, alcune anche dai think tank più illuminati in Germania, e si vari un Fondo unico che raccolga gli “eccessi” nazionali di debito pubblico (rispetto al tetto del 60% del pil, uno degli errori iniziali) e si misurino le virtù dei singoli Paesi, liberati da fardelli insostenibili durante la più lunga e strutturale delle crisi mondiali”.

In effetti da qualche anno spuntano periodicamente delle proposte per una mutualizzazione più o meno consistente di debito pubblico. Ma se già è illegittimo, ancorché legale, caricare sulle spalle dei pagatori di tasse nazionali gli oneri del debito pubblico, non sarebbe certo meno illegittimo operare una redistribuzione su scala sovranazionale. Quella non sarebbe “solidarietà” autentica, perché non sarebbe attuata volontariamente da coloro che fossero chiamati a farsi carico di debiti altrui. E ovviamente non è strano che queste idee tanto piacciano a chi si troverebbe a “sbolognare” del debito verso altri, tacciati magari di egoismo” se storcono il naso.

Altra cosa da fare:

“Ci si impegni tutti, di comune accordo, a rispettare vincoli ragionevoli nei conti pubblici e nei conti con l’estero per contenere ragionevolmente gli squilibri

Ogni vincolo è “ragionevole” o meno a seconda dei punti di vista. Anche i vincoli attuali sono stati concordati, ma quasi ovunque i governi non hanno fatto granché per rispettarli. Se oggi si mettessero vincoli più laschi (il che garantirebbe ulteriori aumenti del debito, dato che la richiesta di vincoli “ragionevoli” è mirata solo a poter aumentare la spesa pubblica, ancorché definita “investimenti”), tra qualche anno li si riterrebbe troppo stringenti.

E, infatti:

“Si somministri una cura da cavallo di eurobond innovativi e di project bond che faccia ripartire le economie più deboli con investimenti materiali e immateriali sani, infrastrutturali, di lungo termine”.

Questa è una variante della prima proposta, ossia fare debito in comune, ben sapendo che vi sarebbe una redistribuzione a senso unico. Sempre a proposito di “solidarietà”.

Infine:

“Si dimostri, con i fatti, che non esiste l’Unione del Nord Europa ma di tutta l’Europa sui terreni geopolitici decisivi del terrorismo e dell’immigrazione, qui si formeranno e misureranno l’anima e il corpo del nuovo cittadino europeo per l’oggi e per il domani”.

Credo che l’idea di “cittadino europeo” che prevale negli europeisti dogmatici sia ben distante dalla realtà. Quando si vuole imporre dall’alto alle persone come rapportarsi con le altre, forzando comunanze di valori e culture che non hanno riscontro nei fatti, è alquanto probabile ottenere reazioni di rigetto. Come puntualmente accade. Le persone dovrebbero interagire su base volontaria e nei limiti di quanto ritengono vicendevolmente benefico, non in base ai desiderata di governanti, burocrati e (pseudo) intellettuali illuminati.

Ma questo, in fin dei conti, è ciò che caratterizza ogni costruzione socialista. E l’Unione europea, in buona sostanza, altro non è se non una costruzione fondamentalmente socialista.

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5 COMMENTS

  1. Non sono per nulla d’accordo con la cura di Roberto Napoletano e sembrerebbe un tentativo per giustificare i mal governi che di autorità prendono decisioni dettate dai gruppi di potere per interessi personali.
    Di esempi di Capi di Stato o politici arricchiti nell’approvare leggi che favoriscono speculazioni e truffe passate poi per segreti di Stato.

    La situazione della Grecia é certamente grave ma la situazione Italiana é ancor più grave e sembra che facciano di tutto per riversare gli errori non soltanto di mala politica ma anche di mala giustizia che certamente crea schiaffi di rimbalzo che vanno a pesare sull’intera Nazione.

    Bisognerebbe creare una comissione di inchiesta eletta fra i civili non politici per la ricerca degli errori e dove sono finiti i soldi che hanno creato il debito pubblico e agire di conseguenza.

    Il debito pubblico Italiano inizia a salire negli anni 1970 e nulla é stato fatto per contenerlo, anzi, Partiti e Governanti sembravano fieri di disporre di un calderone dove attingere senza remore le proprie necessità personali.

    Con l’evento dell’Euro fu inizialmente propizio per bilanciare gran parte dei debiti pubblici Italiani riversando nella rivalutazione degli Asset prodotti che valevano meno della metà.

    Un uomo di colore proveniente dal centro Africa con spiccate doti di Intelligenzia, mi disse: Quelli che comandano il mondo cioé la finanza, le banche, le materie prime e decidono il destino dei popoli, vanno alla ricerca di cooni da eleggere nei vari Governi Internazionali per eseguire gli ordini.
    Prosegue: I vari popoli del mondo sono soltanto greggi di pecoroni che si spostano a sinistra e a destra con il rosario in mano creato da altri furbacchioni, pregando e soffrendo ma soprattutto inconsci che le scelte dei rappresentanti politici sono gia determinate a priori in modo che l’uno o l’altro sia fedele esecutore di ordini non dei voleri delle masse, ma dei voleri di chi impartisce gli ordini mondiali.

    Il mondo é arrivato al bivio di importanti scelte politiche future per non ricadere nel sistema arcaico di sottomissione al Potere.
    Hanno attaccato la Grecia perché nel sistema Occidentale rappresenta una forma di convinzione che affratella i popoli e questo non piace a chi comanda il mondo.

    La nascita dell’Euro fu creata esclusivamente per opporsi al Dollaro Americano, il quale aveva per scopo una valuta mondiale unica per stabilizzare l’economia mondiale imperniata sulla speculazione monetaria che assorbe la parte maggiore della produzione, mentre dall’altra parte con l’evento dell’Euro gli oppositori hanno tentato di creare l’Impero Economico che avrebbe sottomesso tutti gli Stati Europei sotto alla Guida della Germania o della Francia.

    La soluzione o le soluzioni ci sarebbero ma innanzi tutto occorre eleggere Capi di Stato con impeccabili capacità teoriche e pratiche con programmi che comprovano reali capacità di intenti e non parolai da mercato nel convincere la masse di creduloni che vanno alle urne imbambocciati.

    I ponti sono stati creati per unire non soltanto gli attraversamenti stradali, ma soprattutto per unire i popoli, i Governi, i Cittadini iniziando dalla Giustizia.

    Anthony Ceresa

  2. Parla e scrive per enigmi.
    Non fa esempi chiari.
    Non ha le idee chiare.
    Sta su proposizioni generali e generiche.
    Poche idee e ben confuse.
    Scadente davvero.

  3. quando nacque l’ida dell’Europa unita, il sogno e l’ideale a cui si ispiravano i grandi illusionisti era l’URSS…
    L’URSS è fallita e noi popoli-greggidipecore ci stiamo arrivando, ma le banche e le burocrazie fin che ci riescono resistono, a loro fa comodo… poveri noi!

  4. Penso si debba abbandonare l’idea mediterranea dei mestieranti della politica, quelli che per aggiustare le proprie sostanze danno a vedere di curarsi dei problemi degli altri donando tutto a tutti. Alla Grecia, ed a noi, servono meno politicanti, meno burocrati (impiegati di ogni livello addetti a leggi “molto importanti” inventate dai politici per aumentare (a favore degli amici) il numero degli accasati e per accasare chi dopo una permanenza in politica non se la sente più di dire le stesse baggianate in campagne elettorali.
    Molti in Grecia (ed in Italia) vogliono uscire dalla zona euro perché centellinando il denaro da spendere tagliano i loro appetiti.
    Io sto con l’euro, e che si lasci andare chi non intende accettare il buon governo, Grecia e tanta parte dell’Italia.

  5. Spalmare i debiti di tutti gli Stati avrebbe senso, qualcuno ieri ricordava in televisione che quando nacquero gli Stati Uniti tutti i debiti degli Stati vennero unificati, ma come ci dimostra l’esperienza padana, con gli Stati mediterranei è pericolosissimo. Essendo abituati al malaffare, ad una mentalità levantina, unificare i debiti servirebbe solo ad incoraggiarli a spendere per campare alle spalle degli Stati più operosi e dediti all’oculatezza finanziaria.
    Occorre anche l’unione fiscale: non è concepibile che esistano imposte in certi Stati (Irap, Studi di settore, ecc) ed in altri no, che esistano aliquote Iva diverse costringendo alle dichiarazioni Intrastat, che la base imponibile sia diversa, in Italia i costi telefonici ed auto non sono totalmente detraibili come in altri Stati. Le imposte, la base imponibile e le aliquote devono essere le stesse (solo quelle sul reddito dovrebbero variare in una forchetta stretta e su base regionale non nazionale). Poi per evitare le solite furbate mediterrannee bilancio in pareggio e divieto di sottoscrivere nuovi debiti.
    In poche parole una Regione come la Sicilia, quella dei 15 miliardi di debiti, quella dei 30.000 forestali non potrebbe scaricare i suoi debiti su altri Stati, non potrebbe scaricarli sulle tasse, non potrebbe scaricarli sui governi futuri con deficit e debito. Dovrebbe rientrare immediatamente licenziando dipendenti, tagliando gli stipendi e le spese.
    Ma questo è parlare di sesso degli angeli, questa Europa è un fallimento e nessuno ha mai chiesto, con referendum, alla Padania se volesse farne parte o meno, quindi noi ne siamo fuori e fuori resteremo all’indomani dell’indipendenza: il nostra modello è la Svizzera che campa benissimo fuori dalla Ue e che ha commesso un solo errore, abolire il segreto bancario,cosa che noi non faremo per attirare capitali da investire nella nostra terra depredata dagli italiani.

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