di ROMANO BRACALINI Era tanto che non si sentiva più, tanto l’abitudine l’aveva consunto. Passati i tempi in cui i Pajetta, puntando il dito, rovesciava l’insulto sull’avversario politico poco curandosi se lo meritasse o no. Non era questo il punto. La qualifica di “fascista” esulava dal suo significato originario. “Fascista” divenne così ingiuria, codificata perfino…
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