Mario Draghi ha presentato i ministri dopo essere salito al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alle 12 ci sarà il giuramento del presidente del Consiglio e dei componenti il nuovo Governo al Palazzo del Quirinale.
Sono otto, su 23, le donne ministro del governo Draghi, mentre gli uomini sono quindici.
La compagine ‘rosa’ del governo è composta da Marta Cartabia, Luciana Lamorgese, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Fabiana Dadone, Elena Bonetti, Erika Stefani e Cristina Messa. Gli uomini sono Dario Franceschini, Andrea Orlando, Federico D’Incà, Vittorio Colao, Renato Brunetta, Massimo Garavaglia, Luigi Di Maio, Lorenzo Guerini, Daniele Franco, Giancarlo Giorgetti, Stefano Patuanelli, Roberto Cingolani, Enrico Giovannini, Patrizio Bianchi e Roberto Speranza.
Otto ministri sono tecnici. Si tratta in particolare di Marta Cartabia (Giustizia), Luciana Lamorgese (Interni); Vittorio Colao (Innovazione tecnologica); Daniele Franco (Economia), Roberto Cingolani (Ambiente e transizione ecologica); Enrico Giovannini (Infrastrutture e Trasporti), Patrizio Bianchi (Istruzione) e Cristina Messa (Università).
Sono sette i ministri del governo Conte Bis confermati nel governo Draghi, che registra 16 new entry. Tra i 23 ministri del governo Draghi, 17 hanno già ricoperto ruoli di governo mentre sei sono esordienti. Questi ultimi, particolare sono Marta Cartabia, Daniele Franco, Roberto Cingolani, Patrizio Bianchi, Vittorio Colao e Cristina Messa.
Sono 4 i ministri del M5S del governo Draghi, tre quelli del Pd, di Forza Italia e della Lega uno di Leu ed uno di Italia Viva. In particolare sono del M5S Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli, Fabiana Dadone e Federico D’Incà. Del Pd sono Andrea Orlando, Lorenzo Guerini e Dario Franceschini. Di Forza Italia sono Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. Della Lega sono Erika Stefani, Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia. Di Iv è espressione Elena Bonetti. Di Leu è espressione Roberto Speranza.
“Presidente in bocca al lupo”; “crepi il lupo!”. E’ il siparietto tra i fotografi e Mario Draghi all’uscita dal Quirinale dopo lo scioglimento della riserva. All’augurio di uno dei fotografi, il premier- inaspettatamente – abbassa il finestrino dell’auto e grida “crepi il lupo”, suscitando sorpresa e qualche sorriso tra i presenti. (Ansa)
Chi la farà mai la rivolta? Le armi ce le hanno loro, il popolo è sempre più obbediente e servile, la discontinuità manca del tutto visto che riconfermano il ministro della salute uscente. E’ finita, non c’è più speranza proprio perché c’è di nuovo Speranza.
La rappresentazione numerica e politica di un vero e proprio regime.
Senza opposizione questi saranno capaci di tutto.
solo una sana e consapevole rivolta…