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Fragili e medici “no-vax”? La politica discrimina senza ragioni scientifiche!

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di MARCO COSENTINO

Dopo la Lombardia, anche la Toscana ritiene i medici e i sanitari non vaccinati a rischio di trasmettere SARS-CoV-2 più dei vaccinati (VEDI QUI). L’errore, perchè di errore si tratta e pure grossolano, non si capisce da dove origini: nessuno dei prodotti covid riporta tra le indicazioni d’uso la prevenzione della trasmissione, e infatti i produttori hanno addirittura dichiarato che non hanno evidenze a riguardo.

Esistono invece studi pubblicati che mostrano chiaramente come la riduzione del contagio forse c’era con le vecchie varianti, riduzione di pochi punti percentuali e di qualche settimana in media ma di nessun rilievo per la salute pubblica (VEDI QUI) e oggi con le nuove varianti nemmeno quella. Soprattutto, se è vero come si dice che i vaccini proteggono chi li riceve, aumenta nei vaccinati la probabilità di essere portatori asintomatici, possibilità certo più remota nei non vaccinati.

Dal che si deduce che mettere indiscriminatamente a contatto un vaccinato con un fragile in ambienti a rischio è precisamente la cosa principale da NON fare. Se si ritiene di tutelare i contesti a rischio, si richiedano tamponi frequenti, almeno settimanali, antigenici e salivari: a basso costo si ha la massima protezione possibile. E al netto di considerazioni sui guariti che sono ovviamente i soggetti meno esposti a qualsiasi rischio. Questo è.

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2 COMMENTS

  1. Per masse che certo no spiccano per acutezza ci vorrà ancora qualche tempo… ma ineluttabilmente tra poco medici discriminati diverranno medici inoculati (ed inoculatori)… dimostratisi medici incapaci ed inetti che hanno lasciato crepare loro pazienti in base a delirante protocollo ministeriale che impediva di curare ammalati… chi sano di mente si farebbe ancora curare da medici burocrati di tale fatta?…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

    • Quanta fiducia in quel “qualche tempo” e in quel “tra poco”. Tra poco quanto? Tra pochi lustri, pochi decenni o pochi secoli? O magari tra pochi millenni? Gli inoculatori verranno discriminati da chi? Dagli ordini professionali ai quali si sono sempre dimostrati fedeli come cani ammaestrati? Dalle masse che, appunto, non spiccano per acutezza? Quali elementi ci sarebbero per ipotizzare una simile situazione?

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