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Francesco Guccini, il solito comunista che si definisce “anarchico libertario”

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di MATTEO CORSINI

Di fronte alla concreta possibilità di perdere le elezioni, diversi intellettuali (in senso lato) sinistrorsi hanno da tempo iniziato a elaborare il (pre)lutto. Alcuni dando dei dementi agli elettori, che sono rispettabili solo quando votano come vorrebbero costoro. Altri evocando l’immancabile spauracchio di un ritorno al fascismo.
Per quanto mi riguarda, l’offerta politica continua a essere indigeribile per un libertario a causa del mix di statalismo, redistribuzione e deficit spending implicitamente o esplicitamente promesso da tutti coloro che chiedono il voto, a prescindere dalla collocazione politica.
Ho letto quindi con qualche perplessità le dichiarazioni di Francesco Guccini a Repubblica. Turandosi il naso, voterà per Pier Ferdinando Casini, candidato dal PD a Bologna. Aggiungendo:
  • Avrei preferito Elly Schlein. Spero che Casini si riveli meno di destra di quanto dicono.”
Elly Schlein è indubbiamente di sinistra (anni fa uscì dal PD, con cui ora si è ricandidata, perché considerava l’allora segretario, Matteo Renzi, di destra). Lo stesso Guccini ha sempre votato partiti di sinistra. Eppure dice di essere un “anarchico libertario”. Mi rendo conto che nel contesto italiano questi due termini siano spesso associati al mondo sinistrorso; passi pure per l’anarchia, visto che di anarchici sinistrorsi ce ne sono (stati) tanti.
Quanto al libertarismo, credo che l’uso del termine sia fuorviante se poi si sostengono partiti le cui azioni comprimono costantemente la libertà mediante obblighi, divieti e redistribuzione.
Come scrisse Floyd Arthur Harper,è uno strano concetto di “libertà” quello per cui sei costretto a pagare i costi per promuovere atti che disapprovi o idee con cui non sei d’accordo, o che ti costringe a sovvenzionare ciò che consideri pigrizia e negligenza. La tua “libertà” in questo processo è che godi del diritto di essere costretto a piegarti ai dettami degli altri, contro la tua saggezza e coscienza!
Va bene la licenza poetica che si deve agli artisti, ma se Casini non è l’ideale per un libertario, di certo non si migliora passando a Elly Schlein…

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2 COMMENTS

  1. Non sa di cosa parla.
    Soffia aria dai polmoni, pensando di cantare.
    Come artista poi, l’ho sempre trovato noioso, e scarso.

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