Dopo una notte fra sabato e domenica ricca di avvenimenti – dal lancio ufficiale della campagna di disobbedienza civile chiamata Occupy Central, alla visita di personalità importanti del mondo politico e religioso – Hong Kong si appresta domenica al suo terzo giorno di sit-in davanti alla sede del governo locale, e di braccio di ferro con la polizia. Sabato, le forze dell’ordine hanno arrestato almeno 74 persone, fra cui anche il leader studentesco Joshua Wong, di 17 anni, che non è ancora stato rilasciato.
La polizia di Hong Kong e’ intervenuta con lanci di lacrimogeni e facendo uso di spray al pepe per disperdere i dimostranti che manifestano per un pieno regime democratico. Lo riferiscono testimoni. Alcuni messaggi su twitter parlando anche di “proiettili di gomma”, mentre altri sostengono che gli agenti stanno facendo uso dei manganelli.
I manifestanti chiedono che Pechino rimuova le pesanti limitazioni che ha posto alla scelta dei candidati alla carica di “chief executive” – capo del governo – dell’ ex-colonia britannica che si terranno nel 2017, per la prima volta sulla base del suffragio universale.
Il governo cinese e’ “fermamente contrario ai movimenti illegali” lanciati dagli studenti e dai gruppi democratici di Hong Kong. Lo ha affermato oggi un portavoce a Pechino in un comunicato. Si ribadisce anche il “pieno sostegno” di Pechino al governo del territorio, che dal 1997 e’ una Speciale Regione Amministrativa della Cina. (Ansa)