di ROMANO BRACALINI
Non è facile dire dove va o dove vuole andare la Lega di Salvini, tra colpi di mano (occupazione del Senato), alleanze contro natura (Marine Le Pen) e pubblicazione dell’agenda della Kyenge, ministro di giro, ma non si può negare che tutto ciò appartenga legittimamente al novero delle strategie di un partito che vuol recuperare i consensi perduti. Il nuovo segretario federale Matteo Salvini, diviso tra Strasburgo e via Bellerio, si muove con frenesia forse eccessiva, con toni roventi e parole d’ordine che infiammano l’uditorio più propenso alle maniere forti, anche se al momento solo annunciate, ma è stata l’agenda dei comizi della Kyenge pubblicata dalla Padania (e non riusciamo a vedere il reato) che ha scatenato l’indignazione (calcolata) e le pulsioni liberticide della stampa di regime. Tra tutti si sono segnalati in questa campagna d’odio la Repubblica e l’Unità, benchè quest’ultima non abbia i mezzi per dare lezioni di etica a nessuno
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