di GIANFABIO CANTOBELLI
Il governicchio delle “larghe intese” traccheggia e sbanda paurosamente ad ogni refolo di vento come una barca a vela governata da una ciurmaglia ubriaca e rissosa tenuta insieme solo da un primordiale istinto di sopravvivenza politica, dall’onnipresente ricatto della mafia eurolandica, della speculazione internazionale e del monarca del Quirinale.
La strombazzata abolizione dell’IMU (indegna rapina apparecchiata dal quisling Monti in servile ossequio al diktat “tetesco”) – al netto delle contingenti demagogie di destra e sinistra - comporterà il “reperimento di risorse” per via di altre spremiture fiscali nella migliore tradizione del gioco delle tre carte.
Qualora ve ne fosse ancora bisogno si conferma il fatto che ogni esecutivo in Italia è ostaggio tremebondo ed imbelle del mito dell’intangibilità del carico fiscale, incapace di governare le dinamiche insostenibili della spesa pubblica, prigioniero degli appetiti di constitu
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