di MATTEO CORSINI
"Potrei ricorrere alla difesa dell'immigrazione dicendo che abbiamo bisogno degli immigrati per pagare le pensioni dei nostri figli. Ma, di fronte alle immagini di coloro che fuggono la guerra e la morte, preferisco appellarmi alla buona e vecchia solidarietà del Buon Samaritano. Lei dice: deve essere un fatto spontaneo e del tutto privatistico. Non sono d'accordo. Come penso, del pari, che quando Papa Francesco si augura che ogni parrocchia accolga un rifugiato, dice cosa nobile e giusta, ma che rimane al livello privatistico. Quando il numero di rifugiati tocca i milioni, c'è bisogno di creare lavoro e dare accesso ai servizi pubblici. L'approccio non può più essere spontaneo, ma deve coinvolgere lo Stato e i fondi pubblici; che un giorno saranno rimpolpati – è già successo – dai contributi e dalle tasse pagate dagli immigrati". Rispondendo a un lettore in merito al tema dell'immigrazione, Fabrizio Galimberti ha usato le argomentazioni che ho riportato
il kattokomunismo è la filosofia politica che ha subdolamente affermato l’idolatria moderna dello stato e del suo catechismo, lo statalismo. Ne è responsabile primaria la Chiesa Cattolica, che abdicando alla missione di annunciare la Buona Notizia, affidata ai suoi apostoli, ha pensato di apparentarsi e diventare sodale di un sistema malefico nei suoi geni. Con questo pensando di ammansire il male, arginare l’idolatria e guidare la società ai principi cristiani, attraverso le leggi umane, la repubblika, la demokrazia e tutte le nefandezze di cui queste metastasi sono capaci. Arriverà la fine dei tempi annunciata nelle Sacre Scritture proprio perchè la Chiesa è piena di demoni e di scorpioni malefici. E questo sistema satanico di ingiustizia e di prepotenza sull’uomo, avrà termine.
Piu’ o meno cosi’: esatto.
Tra le argomentazioni più vergognose che i farisei catto-comunisti tirano fuori a favore dell’immigrazione di massa è, appunto, il “pagamento delle nostre pensioni”.
Ditemi voi con quale faccia tosta si possa sostenere ciò, e nel contempo essere orgogliosi si aver creato una società (sedicente) organizzata ed evoluta, convinta sostenitrice del welfare per tutti, quando poi si debba dipendere da dei poveracci con le pezze al sedere per evitare il crollo di tutto il carrozzone.
E, guarda caso, sono proprio quegli ipocriti che si dichiarano contro lo “sfruttamento dell’uomo sull’uomo” a servirsi degli immigrati (anche) per questa abominevole incombenza. A nessuno di questi ‘perbenisti della domenica’ viene il dubbio che il sistema pensionistico così com’è concepito sia fallimentare sotto ogni punto di vista, soprattutto da quello etico.
L’altro giorno mentre leggevo l’articolo “Immigration Insurance” pensavo proprio che l’autore avesse proprio ragione…
Altro che “immigrazione” = “risorsa”!
Condivido la sostanza del tuo articolo. Infatti è talmente falsa l’affermazione che “gli immigrati pagheranno le pensioni agli italiani” che il governo mi ha tagliato di ben sette anni l’età pensionabile. Da 60 a 67. Non siamo stati mai così male in Italia proprio perché il paese è stato riempito come un uovo. Siamo ai massimi come popolazione nello stivale italico. Per consentire agli immigrati di vivere sostanzialmente a scrocco sulle spalle degli italiani lo Stato continua a indebitarsi sempre più. E’ terrificante la prospettiva.