La notizia recita quanto segue: “In Austria, a partire da luglio, entrerà ufficialmente in vigore il regime del “bail in”, ovvero quella situazione in cui sono i creditori ad accollarsi le perdite di un eventuale crack di una banca o di una corsa agli sportelli”. Traduzione, come accaduto a Cipro, se le banche falliscono pagheranno i loro clienti.
Il sito Goldcore ha stilato una classifica su quali sarebbero i paesi con istituti di credito maggiormente a rischio: al primo posto c’è la Grecia, seguono Portogallo e Spagna. Al quarto posto l’Italia; poi Francia, Irlanda, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone.
Sull’argomento, abbiamo chiesto un parere a Matteo Corsini, nostro editorialista: “Chi ha stilato quella classifica secondo me ha sottovalutato il rischio dei sistemi bancari olandese e danese, tanto per fare due esempi. In ogni caso in Austria hanno solo accelerato un po’ i tempi, dato che, anche di recente, hanno dovuto rimangirasi la garanzia che avevano messo su tutti i debiti della Hypo Alpe Adria. In sostanza si sono resi conto che se avessero davvero dovuto coprire i buchi, avrebbero fatto la fine dell’Irlanda, che sciaguratamente garantì le banche nel 2008 e costrinse poi i contribuenti a lacrime e sangue”.
Un caso emblematico! “Sì, il caso della Hypo Alpe è emblematico dell’affidabilità degli Stati, anche quando sembrano solidi. Il problema è che quando le banche sono molto più grosse degli Stati, le garanzie statali semplicemente sono una buffonata. La Germania ha caricato sui suoi contribuenti oltre 270 miliardi tra ricapitalizzazioni e garanzie per salvare le loro banche pubbliche (cosa di cui si parla relativamente poco). Ma è chiaro che L’Austria ha troppe poche tasche private da cui attingere per fare cose analoghe”.
Cambiano i tempi, le banche verranno lasciate fallire? basta col motto “Too big to fail”? “Si tratta comunque di capire se effettivamente le banche saranno lasciate fallire oppure no. Personalmente resto scettico sul fatto che in caso di crisi di banche molto grandi gli stati non interverranno più”.
Il giornale tedesco Deutsche Wirtschafts Nachrichten scrive: “I correntisti dovranno effettuare ricerche in modo attento sulla situazione della banca in cui decideranno di parcheggiare i loro risparmi”. Con l’ammissione: peccato che “questo compito sia estremamente difficile, causa i comunicati finanziari poco chiari e la complessità delle interdipendenze nel sistema bancario”.
Non vedo l’ora che accada qualcosa. Così tutti si renderanno conto che cosa vuol dire deposito e cosa significa prestito!!!
Il che significa, tenere pochissimo nei conti bancari.