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Gli svizzeri han detto no a nuove “tasse ecologiche”. Sì, invece, alla “Legge Covid”

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di LUIGI CORTINOVIS

Nella Confederazione elvetica sono state respinte le due iniziative che puntavano a mettere fuori gioco i pesticidi sintetici, entrambe con circa il 60% di no. Il voto referendario s’è tenuto lo scorso 13 Giugno. Inoltre, per quel che riguarda la nuova legge federale per la riduzione del Co2, che molti sondaggi nei mesi scorsi avevano dato come vincente, c’è stato invece un testa a testa tra favorevoli e contrari, che si è concluso con la vittoria di misura del no, che ha avuto la meglio con circa il 51%; il no è risultato più forte in particolare nelle campagne e nelle città piccole e medie, il sì ha invece registrato punti di forza soprattutto nelle maggiori città.

Tra le varie misure – come la revisione delle pratiche agricole per migliorare la qualità dell’acqua potabile –, veniva proposta l’introduzione di nuove tasse sui carburanti che emettono anidride carbonica, sui biglietti aerei e sulle industrie inquinanti.

Ha vinto il Sì, dunque il Governo, invece per il referendum sulla gestione della pandemia dell’ultimo anno e mezzo. La Svizzera è stata l’unica realtà in Occidente che ha posto all’attenzione dei cittadini le scelte fatte in epoca di “Pandemia”. La cosiddetta “Legge Covid” (che ha ottenuto il 60,1% dei voti favorevoli) approvata dal Governo lo scorso settembre 2020 è una legge federale sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio Federale (Governo, ndr) volte a far fronte all’epidemia di Covid-19, in pratica lo strumento legale scelto dal Governo federale per normare e gestire le prime fasi della crisi coronavirus.

I Giovani della CDU, delusi dalla scelta degli SVizzeri han detto che raccoglieranno le firme per un nuovo referendum.

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