Ovviamente, la rielezione di Alexis Tsipras e gli 86 miliardi di euro che i contribuenti europei hanno dovuto sborsare per salvare la Grecia serviranno a far diventare la “patria della democrazia” un paese prospero e felice. No, perché per quest’anno ed il prossimo per gli ellenici sarà ancora recessione.
Secondo quanto previsto nel programma di governo del primo ministro greco, l’economia greca resterà in recessione fino al prossimo anno per, poi, tornare alla crescita nel 2017. A parole certo. Nel documento di 49 pagine, il PIL è atteso in contrazione del 2,3% quest’anno e, nel 2016, dell’1,3%. Cifre che sono in linea con le previsioni contenute nel terzo pacchetto di salvataggio del Paese, quello da 86 miliardi di euro di cui sopra, concordato a fine luglio con UE e FMI.
Diminuiranno l’indebitamento almeno. Macché, il debito pubblico è atteso in aumento al 196% del PIL nel 2015 e del 201% nel 2016.
Forse, diciamo forse, i creditori internazionali staranno facendo salti di gioia, ma sarà ancora una volta “un bagno di sangue” per i cittadini greci, che per troppi anni hanno vissuto di menzogne e cotillons.
Hanno solo rimandato il redde rationem.
Come dicono a napoli : ” àdda mmurì!”
In italiano significa , deve crepare, prima o poi.
Così , la grecia.