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Hong Kong, altre condanne ai dissenzienti in carcere. 7 anni al magnate Jimmy Lai

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di REDAZIONE

Il magnate dei media di Hong Kong, Jimmy Lai, è tra gli otto attivisti per la democrazia condannati di nuovo, due giorni fa, per aver partecipato alle proteste per il 70esimo anniversario della fondazione della Cina comunista, seguite da un’ampia repressione.

Il segretario alla Sicurezza John Lee ha ordinato alle filiali cittadine di Citibank e Hsbc di vietare transazioni sui conti bancari di Jimmy Lai, pena l’incarceramento dei dirigenti locali delle due banche. Lo ha rivelato oggi Reuters, che sostiene di aver visionato le lettere inviate dall’esecutivo al magnate pro-democrazia e ai vertici dei due colossi bancari.

Lai è detenuto da mesi,  condannato per aver partecipato a due manifestazioni non autorizzate nell’agosto 2019, e sotto processo per aver minacciato la sicurezza nazionale.

Il divieto riguarda operazioni di prelievo, cambio, garanzia e trasferimento di fondi da e per Hong Kong; eventuali violazioni possono portare fino a sette anni di carcere. Citibank ha sottolineato che la sua linea è di rispettare le leggi del Paese dove opera; Hsbc non si è ancora espressa sulla vicenda.

L’ufficio di Lee ha inviato le comunicazioni a Lai e alle due banche dopo che il 14 maggio la polizia per la sicurezza nazionale ha congelato al tycoon democratico asset per 500 milioni di dollari HK (53 milioni di euro), compreso il 70% delle sue azioni di Next Digital. La Procura accusa Lai di aver subaffittato in modo illegale alcuni locali pubblici destinati alla sua holding finanziaria, proprietaria del quotidiano anti-establishment Apple Daily. È  la prima volta che le autorità locali usano il provvedimento sulla sicurezza per colpire un gruppo quotato in Borsa.

Osservatori fanno notare che se Lai non può spostare a Hong Kong fondi detenuti in altri Paesi, le attività di Next Digital sono in pericolo. Ieri il gruppo ha affermato che senza nuove iniezioni finanziarie ha abbastanza capitale per operare 18 mesi.

Secondo banchieri privati e giuristi esperti in diritto societario dell’ex colonia britannica, l’uso della legge sulla sicurezza per sanzionare istituti bancari e finanziari di prima fascia rischia di disincentivare gli investimenti dall’estero. Il caso Lai sta minando la fiducia degli investitori, molti dei quali diversificano il rischio depositando le proprie ricchezze in altri Paesi, oltre che a Hong Kong.

Inoltre, altri sette attivisti di spicco, tra cui il 25enne Figo Chan, sono stati condannati a nuove pene detentive, sempre per le proteste passate. (AsiaNews)

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