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Hong kong: anche l’ue fa un baffo alla dittatuta cinese

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di MARIETTO CERNEAZ

La Cina esprime la propria opposizione a ogni interferenza nella questione di Hong Kong, dopo il video-summit con i vertici dell’Unione Europea di ieri, a cui hanno partecipato il presidente cinese Xi Jinping, il primo ministro Li Keqiang e, per l’Ue, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.

Anche l’Ue, come molti altri paesi, aveva espresso “grave preoccupazione” per la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, che Pechino vuole varare nonostante le forti critiche a livello internazionale e il mancato rispetto dei patti del 1997, minacciando “conseguenze molto negative” se la legge verrà introdotta nell’ex colonia britannica. “Ci opponiamo a ogni interferenza in questa questione”, ha dichiarato il direttore dell’Ufficio per gli Affari Europei del Ministero degli Esteri di Pechino, Wang Lutong, aggiungendo che i leader cinesi hanno “espresso la nostra posizione” durante il summit on line con i vertici dell’Unione Europea e che quella di Hong Kong è una questione interna della Cina.

Intanto, intervenendo al Copenhagen Democracy Summit l’attivista pro democrazia Joshua Wong ha dichiarato con ottimismo che Hong Kong “un giorno ce la farà”. Ma nonostante le richieste del G7 e il vertice Usa-Cina, Pechino continua a parlare un’altra lingua

“Sono convinto che ogni parola che pronuncio oggi potrebbe la prova di un crimine nell’aula di un tribunale cinese nel prossimo futuro”. Così Joshua Wong, segretario di Demosisto e uno dei volti più noti dei movimenti pro democrazia a Hong Kong.

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3 COMMENTS

  1. Certo che la posizione strategica di quest’isola che ovviamente è sempre stata nei sogni inglesi la rende appetibile a interessi che possono essere antagonisti… solo l’abilità degli abitanti potrà salvaguardarla dalle grinfie di chi ne vorrebbe fare un boccone prelibato…chissà se riuscirà a conservare un suo equilibrio senza farsi fagocitare dall’estrerno! In fondo la sua stabilità è insita nella sua precarietà… se ne dovrebbero tutti fare una ragione e non cercare di frantumarla, perchè in definitiva non gioverebbe a nessuno..

    • Ma appartiene politicamente alla Cina, quindi verrà assorbita e nessuno ci potrà fare niente. Gli abitanti sono stati eroici fino adesso ma di fronte al carcere (e sicuramente la tortura che subiranno) cosa possono fare?

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