Il prossimo 21 gennaio, al Castello Malaspina di Varzi, si terrà il convegno dal titolo “I Celti in Insubria, Varzi fondata dai Celti-‐ Liguri”, che tratterà le origini dei popoli che hanno dato vita ai primi insediamenti in Valle Staffora. Nei secoli VI e V a.C. i Celti invasero l’Italia settentrionale e affrontarono le tribù liguri insediate nel territorio. In seguito, questi due popoli si fusero, dando origine alla stirpe Celto-‐Ligure che, organizzata in piccole tribù, dopo aver abbandonato le proprie abitazioni costruite sulle vette dei monti, diede vita al popolamento della valle. La progressiva civilizzazione, la spinse a quote sempre più basse, facendo nascere villaggi di fondovalle come Varzi. Di questo si parlerà nell’incontro organizzato dall’Associazione Culturale Terra Insubre, una realtà nata a Varese ormai vent’anni fa che, con la pubblicazione dell’omonima rivista, cura l’organizzazione di eventi sul tema e l’attività di ricerca storica e archeologica sui nostri antenati Celti, Goti e Longobardi. Oggi l’associazione conta sezioni locali attive a Como, Novara, Milano, Pavia, Marcallo con Casone, Lecco, in Valtellina e nel Canton Ticino, e come Terra Orobica nel bergamasco. Introdotti dal responsabile di Terra Insubre Pavia Provincia Giovanni Palli, interverranno il fondatore dell’Associazione Andrea Mascetti, studioso di storia lombarda che parlerà di Celti in Insubria e lo storico Fiorenzo Debattisti, noto fotografo e scrittore varzese che ha pubblicato il libro che presta il sottotitolo alla conferenza “La viabilità, il commercio e il contrabbando del sale dalla Pianura Padana al mare, passando in Valle Staffora”.
Nella prima parte dell’incontro, si vedrà dunque quanto l’Insubria sia ricca di testimonianze storiche del periodo della dominazione celtica, che ebbe il periodo di massimo splendore tra il IV e il III secolo a.C.. Nella seconda parte della conferenza, verranno trattati i percorsi tracciati dai nostri antenati partendo dai Liguri, primi abitanti della Valle Staffora, fino alla rivoluzione delle strade carrettabili, ossia le strade artificiali percorse poi dai mezzi a motore e a ruote, sino ai giorni nostri.
La storia della viabilità e del commercio della Valle Staffora narra anche quella della Pianura Padana, del nostro territorio fino alla Riviera Ligure. Gli itinerari degli antichi Liguri passavano esclusivamente o quasi sulla cresta dei monti perché era la via più breve e ad essi si lega anche la storia del sale, che in Oltrepò risulta particolarmente affascinante, poiché in tempi antichi le comunità locali, grazie a privilegi concessi da Federico Barbarossa ai Malaspina, non erano tenuti a pagare la tassa sul minerale prezioso per la conservazione dei cibi… Un privilegio che la nascita delle Signorie cercò di annullare, una continua battaglia fra le comunità locali e il Ducato di Milano, prima, e il Regno di Sardegna, poi, per risolvere una situazione chiarita solo verso la fine del 1800, appena prima dell’invasione Napoleonica.
Al termine della conferenza, Il Castello Malaspina proporrà una cena con piatti d’ispirazione celtica, realizzati con prodotti locali. Ecco il menu della serata: dal maiale della valle, lardo speck e ciccioli, dall’orto fantasia di orzo, farro e verdure e bis di formaggi, come antipasto – antica zuppa di farro con fagioli dell’occhio e cotiche – cosciotto di maiale al forno con verdure brasate – torta morbida con prugne secche e latte. In abbinamento ai piatti, verranno proposte birre crude artigianali oltrepadane.
Per l’occasione, il Castello sarà anche aperto alle visite guidate, condotte dal padrone di casa – il Conte Enrico Odetti di Marcorengo – e, nel tardo pomeriggio, dallo stesso Debattisti. Infine, verrà allestito uno stand di Terra Insubre, presso il quale sarà possibile acquistare libri e tesserarsi all’Associazione Culturale. Insomma, un appuntamento da non perdere, non solo per appassionati di storia, ma anche per tutti coloro che amano questo territorio e desiderano scoprire qualcosa in più sulle origini delle nostre genti.
Terra Insubre
Iniziativa davvero bella, originale, e importante. Diffonderò tra i miei studenti l’articolo. L’Insubria come università e Terra Insubre come associazione dovrebbe avere maggiori rapporti.