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I consumatori, la burocrazia fiscale e ryanair

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di MATTEO CORSINI

E’ di questi giorni la notizia dell’ennesimo malfunzionamento della macchina che governa il fisco italiano, che, oltre a essere tra i più esosi al mondo, non smette di vessare pagatori di tasse e professionisti con complicazioni a ripetizione, in barba ai reiterati propositi di semplificazione.

La trasmissione dei dati per il cosiddetto spesometro, andato in tilt e consentendo a chiunque di vedere i dati di altri soggetti, è solo l’ultima delle manifestazioni dell’indecenza di questo baraccone. Per il quale, poi, è stata prevista una proroga dal 28 settembre al 5 ottobre, salvo il giorno successivo ipotizzare una proroga ulteriore. A volte è difficile capire fin dove questi signori siano in malafede o siano solo dei buoni a nulla (ancorché capaci di tutto).

Di fronte a tutto questo, il viceministro all’Economia, Luigi Casero, non ha saputo fare altro che proporre la classica soluzione: un nuovo provvedimento legislativo.  Ha dichiarato: “Dai dati che ci forniranno le strutture potremmo capire meglio dove il sistema non ha funzionato, quali e quanti soggetti sono stati coinvolti e se necessario utilizzare questo blocco per rivedere tutto il meccanismo delle comunicazioni Iva.” Ancora: “Ovviamente, non rinunceremo alla procedura e ai dati Iva, piuttosto se necessario in legge di bilancio potremmo aggiustare il tiro e ridurre complicazioni e inefficienze emerse in questi giorni.”

Recentemente Ryanair ha cancellato migliaia di voli per carenza di piloti. Evidentemente il management della compagnia ha commesso degli errori, dei quali pagherà le conseguenze in termini economici diretti e indiretti (reputazionali). Ovviamente i passeggeri che hanno subito disservizi saranno risarciti. In Italia questa vicenda è stata accolta con una malcelata soddisfazione da tutti coloro che ancora hanno nostalgia del modello Alitalia e dei baracconi statali in generale.

Nel caso del fisco, nonostante i malfunzionamenti siano la regola e non l’eccezione, nessuno paga. Anzi, ogni episodio serve a introdurre nuovi provvedimenti che dovrebbero semplificare le cose, ma inevitabilmente le complicano ulteriormente.

Non c’è da stupirsi. Chi ancora si stupisce, legga “Burocrazia” di Ludwig von Mises, scritto oltre settant’anni fa e ancora tremendamente attuale.

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