di ALESSIO PIANA
Sarò lungo e brutale. L’informazione distorta è una questione cruciale. Anzi è proprio la questione cruciale.
Infatti se i mass media nazionali ci avessero detto fin dall’inizio che decine, centinaia di medici stavano curando i malati covid-19 a casa con terapie tradizionali e farmaci comuni, senza decessi e con un numero irrisorio di ricoveri ospedalieri, se li avessero intervistati in televisione nei tg, nei talk show, se avessero dato ampio spazio a queste notizie invece di oscurarle, e tuttora continuano a censurarle; se invece di dirci continuamente che la covid-19 non si può curare, che non esistono farmaci, che non bisogna intervenire, che l’unica cosa è aspettare e pregare che non peggiori per poi finire in terapia intensiva e lì fatalmente morire; se ci avessero spiegato fin dall’inizio che il governo stava realizzando tutta una serie di azioni e di non-azioni che sembravano studiate apposta per far morire il maggior numero possibile di persone come per esempio impedire per mesi le autopsie, ordinare ai medici di non recarsi a visitare i malati covid, ostacolare le cure domiciliari e varie altre terapie, vietare farmaci salvavita, sconsigliare l’assunzione di sostanze naturali fondamentali per la prevenzione; non potenziare la medicina territoriale; adottare provvedimenti che hanno indebolito il nostro sistema immunitario; disapplicare tutta una serie di buone pratiche mediche consolidate nel corso dei secoli a cominciare dalla cura precoce del malato invece di attendere passivamente il suo aggravamento… insomma se ci avessero informato di tutte le decisioni sbagliatissime e fortemente sospette delle autorità politiche e sanitarie che sono specificate nella denuncia che ho presentato la settimana scorsa, ecco che allora la domanda che io oggi mi vedrei rivolgere da parte delle persone non sarebbe “Eh ma allora quei centomila (in vero al 31/12/2020 erano 77.000) morti di covid-19 l’anno scorso? Tutte quelle persone intubate, le terapie intensive piene, le bare di Bergamo”?
No, la domanda sarebbe quest’altra: “Come facciamo a portare in tribunale i dirigenti politici e sanitari nazionali per rendere giustizia a quei centomila morti che lo stato ha lasciato morire l’anno scorso, facendo di tutto per impedir loro di guarire”?
Con una corretta informazione infatti sarebbe chiaro a tutti che i centomila morti ad oggi non sono morti di covid, ma per colposa mancanza di cure, e non sarebbero affatto morti se il governo non avesse (deliberatamente?) attuato tutta una serie di azioni e non-azioni che sembrano fatte apposta per provocare una strage di stato di enormi proporzioni, come dicevo. Se le persone continuano a fare le domande sbagliate è solo e unicamente perché hanno una distorta percezione della realtà a causa dell’incessante propaganda terroristica h24 dei mezzi di comunicazione di massa televisivi e giornalistici che hanno nascosto la verità dei fatti.
Se le persone sapessero come si sono svolte le cose, se sapessero per esempio che le stime di letalità della covid-19 sono ampiamente sovrastimate e che questa pandemia si regge su un numero di “casi, positivi, contagiati, infetti” grandemente gonfiato per via della ormai riconosciuta inaffidabilità del test PCR che danno innumerevoli falsi positivi che in realtà non sono né malati né infetti; ma soprattutto se sapessero che la covid-19 è una malattia non letale da cui (se curata dall’inizio) si guarisce a casa in pochi giorni e senza finire in ospedale, allora nessuno sarebbe più disposto ad accettare l’imposizione di lockdown, chiusure di attività lavorative, arresti domiciliari, zone rosse, coprifuoco, covid-pass per spostarsi.
Nessuno più insisterebbe con l’obbligo (morale o legale) della vaccinazione di massa, di vaccinare i bambini e perfino i neonati. Nessuno accetterebbe mai questa dittatura sanitaria che ha sospeso le più fondamentali libertà costituzionali.
Se non fosse per l’eccezionale propaganda di regime, tutta la narrazione pandemica crollerebbe come un castello di carte. E le procure sarebbero sommerse di denunce contro il governo per strage e terrorismo di stato.
Vi invito a leggere e a presentare anche voi la denuncia presentata da un gruppo di medici e avvocati (tra cui il dr. Franco Trinca e gli avv. Francesco Scifo e Alessandro Fusillo) scaricabile qui.
Temo che la massa si svegliera’ solo dopo che “l’ha dey la TV”……
concordo su tutto 😉 a.m.
Già!
Nessuno sarebbe più disposto ad accettare le imposizioni e le vaccinazioni di massa? Non ci credo. Il popolo obbedisce sempre e comunque, anche in presenza della verità. E se anche i mezzi di comunicazione di massa che hanno sempre affermato la verità fossero stati in maggioranza, la gente avrebbe creduto agli allarmisti. Nel 1976 la stampa anticomunista, anche se non maggioritaria, era ancora abbastanza robusta. Gli elettori che votarono comunista furono più di un terzo, il consenso elettorale storicamente più alto del mondo per un partito marxista. Il caso del quarantotto per cento in Boemia nel 1948 è fuori concorso perché appena preso il potere furono proprio loro ad ammettere che il risultato era frutto di un broglio elettorale giustificato dall’interesse supremo della rivoluzione “proletaria”. Non illudiamoci: anche se la verità dovesse affermarsi e diventare di massa, anche se si vincesse nelle aule giudiziarie (cosa difficile con una magistratura orientata a sinistra) avremmo comunque una folla pronta e prona a prendere ordini di qualsiasi tipo. Al massimo ci sarà qualche covidemènte attuale che pronuncerà sfacciatamente la frase “io l’avevo detto”. La superstizione dell’obbedienza non si spazza con la semplice affermazione, peraltro solo eventuale, della verità. E tanto meno con un vaccino.