“Ogni maggiorenne la cui menzione relativa al sesso nello stato civile non corrisponde all’intima esperienza della sua identità e al sesso in cui viene percepita dalla società può chiedere una modifica”. Questo è il contenuto di una proposta di legge del partito socialista francese (attualmente in maggioranza), ovviamente in nome della tutela dei diritti delle minoranze.
Personalmente credo che se un individuo nato maschio si sente femmina o viceversa debbano essere affari suoi. Se decide di cambiare sesso sono altrettanto affari suoi (purché, in nome di diritti inventati, non si arrivi a voler fare pagare a tutti quanti i costi per l’intervento chirurgico). Come e con chi vive la propria sessualità sono massimamente affari suoi, finché non viola il principio di non aggressione.
Chi crede che iniziative legislative come questa servano a estendere e/o tutelare dei diritti non si rende conto che, al contrario, sono l’ennesima intrusione dello Stato nella vita degli individui.
Lo Stato, non pago di intromettersi nelle tasche della persone (in Francia molto più che altrove, tra l’altro), dovrebbe evitare di intromettersi perfino nelle loro mutande.
Ma non mi meraviglio.
Sono socialisti.
La fucina degli idioti è il socialismo.