La narrazione sul calo delle tasse è sempre stato un must sia per l’affabulatore ottuagenario, sia per il quarantenne fiorentino. Purtroppo la narrazione non ha mai trovato riscontro nella realtà, se non (forse) per una porzione limitata di pagatori di tasse.
Non più tardi di ieri, per esempio, Renzi ha proclamato che per rafforzare la ripresa economica “l’unica soluzione è il back to Maastricht con l’abbassamento delle tasse. E’ una proposta che ha come elementi di vantaggio quella di essere credibile”. Come è noto, il “back to Maastricht” consisterebbe nel portare il deficit a ridosso del limite del 3% in rapporto al Pil. L’unica cosa credibile sarebbe il peggioramento dei conti pubblici.
Quanto al calo delle tasse, capita poi di leggere che spuntano in realtà dei nuovi balzelli, all’apparenza piccoli e quasi indolori, ma non per questo meno fastidiosi, soprattutto per chi li deve pagare.
Per esempio, nel decreto fiscale è spuntato un aumento della tassa d’imbarco, che da due euro a volo passerà a quattro euro. Si tratterebbe di un aumento del 100%. Una misura analoga riguarderebbe gli sbarchi dalle navi. Renzi si dice convinto di poter passare “dalla zona retrocessione a una realtà da primi posti, possiamo puntare alla Champions”. Nella Champions della tassazione l’Italia ha un posto fisso in finale.
Provvedimenti da governi alla canna del gas.