Da quando è diventato ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona rilascia poche dichiarazioni, peraltro lamentandosi di essere sempre male interpretato o, peggio, interpretato con malafede. Sta di fatto che il modo migliore per non essere male interpretati è fare dichiarazioni chiare, a prova di imbecille. Non lasciare adito a dubbi. Non sembra essere questo uno dei punti di forza di Savona (mi chiedo se fosse così anche quando era in cattedra).
A proposito del famigerato Piano B, eccolo sfogarsi sul giornale economico finanziario che ne ha sposato la causa, ossia MF/Milano Finanza. Savona sostiene che si sarebbe limitato ad affermare che “ogni gruppo dirigente ha sempre nel cassetto un Piano B per affrontare eventi gravi (ho richiamato il celebre Cigno nero di Taleb).”
Il Cigno nero dovrebbe consistere nell’uscita accidentale dell’Italia dall’Area dell’euro. Nessuno ha messo in dubbio che quello sarebbe un Cigno nero. Eppure non credo affatto che potrebbe essere definito tale. Nassim Taleb ne dà una definizione già nella prima pagina del prologo del suo citatissimo (ma evidentemente del quale molti non hanno letto neppure una riga, per lo meno Savona e i suoi interlocutori) libro del 2007:
“Ciò che qui chiameremo Cigno nero (con la maiuscola) è un evento che possiede le tre caratteristiche seguenti. In primo luogo, è un evento isolato, che non rientra nel campo delle normali aspettative, perché niente nel passato può indicare in modo plausibile la sua possibilità. In secondo luogo, ha un impatto enorme. In terzo luogo, nonostante il suo carattere di evento isolato, la natura umana ci spinge a elaborare a posteriori giustificazioni della sua comparsa, per renderlo spiegabile e prevedibile”.
L’uscita dell’Italia dall’Area dell’euro sarebbe un evento finora mai verificatosi, ma non si può dire che nessuno abbia elaborato ipotesi e aspettative più che plausibili su un evento del genere. Certamente avrebbe un impatto enorme. Quanto alla sua spiegazione, è decisamente chiaro ex ante quali potrebbero essere i motivi dell’uscita.
In definitiva, l’evento sul quale è stato formulato il Piano B non avrebbe le caratteristiche di “Cigno nero di Taleb”. Si tratterebbe di un cigno bianco dipinto di nero. Se fosse un Cigno nero, non sarebbe nel savoniano Piano B.
Savona è vecchio.
Da ritiro a vita privata.
Manca di coraggio.
Si effettivamente difficile imputare come un avvenimento eccezionale , un cigno nero, per esempio , un crollo di tutti gli asset finanziari, dopo la droga iniettata oramai da anni dalle banche centrali e con le conseguenze nefaste sul sistema Italia che verrebbero a configursrsi. Non è ne un avvenimento eccezionale ne non prevedibile , è nello stato delle cose, fa parte dei cicli economici , come appunto spiegano bene gli austriaci. Non so se effettivamente il professore voleva riferirsi ad un tale evento. Ma questo, in ogni modo, essendo la principale fonte di destabilizzazione, non può in ogni modo configurarsi come cigno nero.