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Il conformismo acefalo dei “feroci ovini” italiani

Da leggere

di PIERGIORGIO MOLINARI

Ogni tanto mi piace ripubblicare questa vignetta. Dal mio remoto osservatorio, ricevo testimonianze alternativamente stupite o divertite, compassionevoli o inorridite, che narrano di supermercati e strade dove la maggioranza schiacciante degli individui si ostina a indossare la mascretina, nonostante il pur illegittimo obbligo sia decaduto da una settimana.

Queste entità biologiche – perché definirli persone è meno eccessivo che improprio – certo sono state plagiate e hanno paura. Ma non hanno paura soltanto o soprattutto della malattia, quanto piuttosto dell’esclusione sociale.

Ciò che davvero le atterrisce più del contagio è l’idea di dover sopportare lo sguardo accusatorio del vicino di schiavitù qualora scegliessero di levarsi la maschera della sottomissione. La vertigine che nascondono dietro il cencio sul muso è quella di ritrovarsi a vivere da uomini, anziché da misere entità casuali quali sono. Il mimetismo sociale, il conformismo acefalo, il non essere niente e nessuno se non ciò che viene ordinato loro, è ciò a cui ambiscono.

Affermare la propria dignità di individui è per loro più impensabile che circolare nudi. Simili a organismi bentonici che strisciano nascosti nel più infimo fondale marino, si nascondono dietro uno straccio per non doversi guardare allo specchio. Vedersi casualmente riflessi nel viso scoperto di qualcun altro li riempie di rancore, perché quel volto nudo e libero mostra loro ciò che dovrebbero essere ma non avranno mai il coraggio, né la capacità di diventare.

E a questi pericolosi poveretti, a questi feroci ovini, vittime e responsabili al contempo di ciò che è accaduto (e ancor più di quel che deve ancora succedere), come dicevo sopra mi piace dedicare questa putrida vignetta apparsa due anni or sono. Era già tutto condensato lì: la vigliaccheria spacciata per senso civico, la stupidità travisata da arguzia, la sottomissione travestita da pedagogia morale, il conformismo totalitario mascherato da libertà.

  • Solo il testo deve essere completato come segue:
    “Triste la tua idea di libertà se pensi che una mascherina te la possa togliere.
    Triste la tua idea di libertà se pensi.
    Triste la tua idea.
    Triste”.

Nota dell’editore: L’autore di questa vignetta è Luca Garonzi in Arte Luc Garçon, cascame da centro sociale facente parte de i “Vignettisti per la Costituzione” e, niente, fa già ridere così.

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