di ALESSANDRO MORANDINI
Non di rado, ed anche recentemente in un interessante articolo di Giovanni Polli, si accusa il complesso mondo degli indipendentismi padani di scarsa “elaborazione di pensiero”. In realtà non mancano approfondimenti nella ricerca storica, nell’analisi delle idee politiche che hanno attraversato ed attraversano l’Europa in relazione alle istanze di libertà dei popoli, più in generale una certa qual vivacità intellettuale. Anche l’articolo di Giovanni Polli si aggiunge ai tanti contributi che qualificano il mondo indipendentista.
Gli indipendentismi padani, come ogni fatto sociale, sono caratterizzati dalle complessità tipiche dell’interazione tra individui. Perciò anche l’analisi sociologica, intesa appunto come analisi dell’interazione tra individui e definizione di alcuni importanti meccanismi psicologici determinanti nell’interazione, può aggiungere stimoli all’intelligenza del mondo indipendentista.
La struttura dell’articolo
La struttura di questo articolo, piuttosto lungo per gli standard del MigliovVerde, risponde ad un criterio fondamentale: prima bisogna valutare i meccanismi che competono all’individuo preso isolatamente, poi, in funzione di questi, valutare le possibili dinamiche ed i possibili risultati dell’interazione.
Nelle prime parti dell’articolo si accenna al tipo di contributo che la ricerca sociale, quando fondata sull’approccio analitico e sull’individualismo metodologico, può dare al mondo indipendentista; si offre una parziale spiegazione di come desideri, credenze, motivazioni, quasi-credenze, opportunità e fiducia intervengono a qualificare la partecipazione degli individui alle vicende del mondo indipendentista.
Dopo essere ritornati, con alcuni esempi, sull’importanza dell’analisi sociologica, si esplorano, alla luce di quanto scritto, alcuni meccanismi sociali frequenti nel mondo indipendentista per come si è andato configurando nel nord Italia.
Gli indipendentismi padani sono attraversati da tensioni movimentiste e tensioni stabilizzatrici: chi ha ragione? Nella quinta parte si abbozza una risposta, spiegando come la razionalizzazione costituisca oggi un meccanismo particolarmente insidioso rispetto al funzionamento delle organizzazioni indipendentiste.
A questo punto si è avvertita la necessità di gettare lo sguardo su popolo, elezioni e partecipazione: temi che puntualmente vengono discussi anche su Miglioverde.
L’articolo prosegue esaminando uno dei principali oggetti di interesse della sociologia analitica, la scelta collettiva, in relazione agli indipendentismi padani ed all’identità territoriale.
Infine, dopo aver proposto un’ulteriore lettura, più precisa, di istituzioni e movimenti, si imbastiscono alcuni ragionamenti sulle identità territoriali, sempre lette attraverso l’ottica che colloca nel livello individuale l’unico possibile fondamento di ogni scienza sociale.
Mi sono concesso un breve spazio per una conclusione.
Ho descritto la struttura dell’articolo affinché il lettore possa concentrarsi sui temi che ritiene più interessanti.
Indipendentismo ed analisi sociologica 1
Previsione, spiegazione ed indipendenza di un popolo.
L’attrezzatura che la riflessione sociologica, nel corso degli ultimi decenni, ha procurato agli studiosi che affrontano i problemi di interazione tra individui, non consente di avanzare previsioni certe o probabilistiche.
L’analisi sociologica può essere di aiuto nella ricerca dei meccanismi a grana fine che riguardano i fatti sociali. Più che prevedere il futuro della società, e quindi anche dell’indipendentismo, la ricerca sociale seria incrementa la conoscenza relativa al modo in cui alcuni eventi possono dipendere da altri. Soprattutto ci aiuta a smascherare le semplificazioni e le bugie che non raramente vengono usate, in buona fede o in malafede, per convincere le persone a credere in spiegazioni eccessivamente semplificate.
Capire i meccanismi dell’interazione è utile ad evitare l’errore di individuare relazioni causali inesistenti tra eventi passati; ma quando si tratta di prevedere ciò che succederà in futuro, le scienze sociali non possono vantare la precisione tipica delle scienze della natura. Tanto le complessità psicologiche quanto le complessità sociali ci impediscono di poter indicare con precisione, tra i meccanismi che conosciamo, quali interverranno in determinate circostanze. Se limitiamo l’analisi del sistema ad un certa scala, grazie alla chimica o alla fisica possiamo isolare le cause per prevedere gli effetti; nel livello di analisi proprio della sociologia, viceversa, sono solo gli effetti a consentirci di conoscere le probabili cause.
Rispetto alla lotta indipendentista, si può solo riconoscere che meno un popolo cede alle ingenuità, più è votato all’indipendenza.
(1 – continua)