di REDAZIONE
La scommessa del fisco italiano passa per gli smartphone. Che siano Iphone o Samsung poco importa: il Grande fratello fiscale vuole spiare tutti i telefonini dei contribuenti. O, meglio, gli acquisti fatti col cellulare, per passare al setaccio tutte le transazioni di denaro e stanare i furbetti delle tasse. Entro il 2014, questi i numeri su cui ragionano all’agenzia delle Entrate per tenere sotto controllo lo shopping degli italiani, ci saranno almeno 8 milioni di smartphone abilitati ai pagamenti virtuali. Una diffusione destinata a crescere a ritmi assai sostenuti anche negli anni successivi.
Di cosa stiamo parlando? Ai cellulari, dotati di schede sim speciali, viene associata una carta di credito o una prepagata: basta appoggiarli ai nuovi Pos (gli apparecchi oggi usati per transazioni con tessere di pagamento) e il gioco è fatto. In prospettiva, pure caffé e giornali si compreranno così, assicurano gli operatori del settore. Convinti che oltre l
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