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Il governo di Milei se ne sbatte anche delle “Quote gender”

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di LEONARDO FACCO Da anni, il politicamente corretto è affetto dalle paturnie "gender". Si iniziò con le quote rosa molto tempo fa e si è arrivati a stanziare milioni di euro - persino nel PNNR - per sostenere un “Sistema nazionale di certificazione della parità di genere”, il cui obiettivo sarebbe definire un meccanismo che  “accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap biologico in tutte le aree maggiormente critiche nelle aziende”. L’idea delle quote costituisce quanto di più illiberale un sistema politico possa adottare, creando una sorta di gabbia in cui realizzare per decreto ciò che dovrebbe essere invece lasciato fare allo sviluppo spontaneo della società, al mercato libero, nel rispetto del principio di non aggressione e delle volontà individuali. Le "quote rosa" - oggi diventate "arcobaleno" incarnano una legislazione che definirei salva cretini, al punto che per avvantaggiare una idiota femminista, o un disagiato che
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