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Il libertarismo spiegato con la corsa più libertaria del mondo

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di ALEX SWAN

Che cos’è il libertarismo? Difficile da spiegare, libertari si nasce, ma proverò comunque raccontando una storia vera sulla quale ci hanno fatto poi diversi film e pure il famosissimo cartone animato Wacky Races. Liberi di non essere d’accordo, ma questi siamo noi, questo e l’essenza del nostro spirito libero e gaudente, ma basato su solidi principi, non si degli ideali. Non siamo mica figli dei fiori.

Siamo dei “rivoluzionari consapevoli” (cit.). Lottiamo contro il sistema a difesa della responsabilità individuale e dell’individuo. Lottiamo per la libertà, sempre e comunque, soprattutto non ci tiriamo indietro neppure quando c’è da difendere piccolissimi pezzetti di libertà che parrebbero insignificanti, perché è dalle piccole cose che si inizia sempre ad ammaestrare il gregge.

La corsa più pazza del mondo – 28 luglio 1976 – “The Gumball Rally”

Film scritto, diretto e prodotto da Charles Bail, ex stunt-man, il film è ispirato a un evento reale: la Cannonball Baker Sea-To-Shining-Sea Memorial Trophy Dash, per gli amici Cannonball Baker o Cannonball Run. Gara automobilistica ai confini dell’illegalità che per quattro anni (1971, 1972, 1975 e 1979) attraversò gli States da Est a Ovest.

Primi ’70, è tempo di riflusso. L’America è uscita dai meravigliosi anni libertari dei Sixties per trovarsi nell’incubo della guerra del Vietnam. Nixon ha preso il potere appellandosi alla famosa “maggioranza silenziosa”, conservatrice.

Sono anche gli anni delle prime crisi petrolifere. Si inizia a discutere di misure per contenere i consumi, tra queste l’idea di ridurre il limite di velocità.
Tempo del ‘73, e molti Stati lo portano a 50mph (80kmh), qualcuno a 55, persino la California scende da 70 (115kmh) a 65mph (105kmh), finché il governatore del Texas non se ne esce con l’idea di fissare un limite valido su tutti i territori dell’Unione.
Nixon recepisce e trasforma in legge, la National Maximum Speed Law (NMSL), primi giorni del 1974. In tutti gli Usa, non si possono superare le 55mph (90kmh).

La corsa, la Cannon Ball, è nata nel ‘71. Un po’ come celebrazione del sistema di strade interstatali americane, quello appunto che aveva alimentato il mito di On The Road e i sogni di emancipazione ma soprattutto per prendere posizione contraria nel dibattito sullo Speed Limit che stava nascendo.

L’idea è del giornalista e pilota Brock Yates, che ottiene l’appoggio dell’editore della rivista Car and Drive Steve Smith. La prima edizione, 1971, è puramente dimostrativa, con un solo equipaggio in gara, composto proprio da Yates, suo figlio, Smith e un loro amico. Il nome è un omaggio a Erwin George Baker, mitico pilota degli anni ‘20 e ‘30 .

Ad ogni modo, quella prima edizione setta le poche regole dell’evento: partenza clandestina a mezzanotte dal Red Ball Garage sulla East 31st Street di New York e arrivo al Portofino Inn di Redondo Beach, California. Obiettivo, metterci meno tempo possibile.

Fine del regolamento. Il percorso? Non c’è, ognuno è libero di costruirselo come gli pare. Valutando distanza, agibilità, ma anche il rischio di imbattersi nei nemici in divisa. Limitazioni sui mezzi utilizzabili? Nessuna. Tanto che, nelle successive edizioni, se ne vedranno delle belle.

Per dirne una, lo stesso Yates nel ‘79 si presenta al via al volante di un’ambulanza Dodge: sirena, motore Magnum 440 truccato e sospensioni speciali per permetterle di viaggiare a 130mph. Non il massimo in termini di aerodinamica, ma vuoi mettere il vantaggio di poter farsi largo nel traffico ed eludere stop e controlli stradali con la scusa dell’emergenza? Tanto più se a bordo hai una malata, ovviamente immaginaria, impersonata dalla moglie dello stesso Yates, Pamela.

Il riscontro mediatico di quella prima edizione dimostrativa, accompagnata dallo slogan “Speed is Freedom, Freedom is Speed”, permette di fare le cose in grande nel 1972.

Gurney non delude, vincendo alla guida di una Ferrari 365 Daytona e stabilendo il nuovo record di 35h54’ a una media di 80mph. “Ma vi giuro, non abbiamo mai superato le 170”, dirà sornione all’arrivo, facendosi beffe del dibattitto sul limite di velocità e delle forze di polizia che, dopo le prima ore di gara, avevano cercato di mettersi sulle tracce dei concorrenti.

La capacità di mimetizzarsi, di giustificare con travestimenti e balle assortite la propria condotta in strada, è essenziale per arrivare al traguardo, vero obiettivo vincere la battaglia contro le forze del male che vogliono limitare la nostra libertà al volante.

Non ha senso imporre limiti a prescindere. Ognuno deve conoscere i propri, noi siamo bravi piloti, ci piace andare forte, e con questa gara vi dimostriamo che non mettiamo in pericolo nessuno.

Le “forze del male” non sono d’accordo. A partire dal ‘75 i controlli si intensificano, l’astuzia dei partecipanti prova ad adeguarsi, ma non sempre basta. Nel ‘79 si assiste così al primo e unico arresto nella storia della corsa, quello di Rick Kopec che a un controllo sulle strade dello stato di New York ebbe la cattiva idea di mostrare un distintivo della polizia fasullo. Il segnale, forse, che la battaglia è persa: la crescente pressione di media, organi di polizia e politici convince gli organizzatori a desistere, dopo quell’edizione.

Rimane il mito, tramandato da diversi film, compreso il più famoso, The Cannonball Run, 1981, starring Burt Reynolds e Roger Moore. Rimane anche, per chi vuole, la Gumball 3000, rally non competitivo di 3000 miglia che viene organizzato dal 1999 e da diversi anni ormai attira celebrities di ogni tipo.

Del vecchio spirito clandestino e libertario è rimasto ovviamente ben poco. Tocca quindi accontentarsi dei ricordi di quella che, nella sua breve esistenza, fu davvero “la corsa più libertaria del mondo”.

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1 COMMENT

  1. Fantastico… è uno dei miei miti quella corsa. Ne organizzo una “””””””””””simile””””””””””” nel mio piccolo… ma lo spirito è quello. Siete mitici… continuate così!

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