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Il (miracoloso) ripristino sovietico della natura

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di MATTEO CORSINI

Il 18 agosto è entrato in vigore il regolamento Ue 2024/1991 che impone su scala comunitaria misure per fermare la perdita di verde urbano, recuperare e tutelare la biodiversità, nonché ripristinare gli habitat. I regolamenti Ue sono al primo posto nel grado di sovietizzazione comunitaria, dato che si tratta di norme che non necessitano di recepimento a livello nazionale, a differenza delle direttive.

Non mi interessa entrare nel merito dei singoli contenuti del regolamento in questione, che mira a ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’Unione europea entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050. Ciò che mi interessa commentare è invece una delle caratteristiche di questi provvedimenti, che contengono una analisi di impatto ex ante. Il problema di fondo è che tale analisi è svolta dal legislatore stesso (lo stesso dicasi per casi simili su provvedimenti adottati dalle varie autorità comunitarie), quindi i pro superano sempre abbondantemente i contro. A volte lasciandosi prendere un po’ troppo dall’entusiasmo pianificatore.

Le misure rese necessarie da questo regolamento, per esempio, secondo la Commissione europea avranno un moltiplicatore stellare, dato che un euro speso “può generare un ritorno sull’investimento superiore a 8 euro”.

Premesso che nessuno ha la sfera di cristallo, nemmeno chi scimmiotta i metodi di pianificazione sovietica dalle parti di Bruxelles (e in effetti i piani sovietici non furono un esempio di successo), una moltiplicazione del genere potrebbe rientrare a pieno titolo nella definizione di “miracolo”. Il problema è che queste previsioni raramente sono sottoposte a revisione ex post. E chi lo fa passa per nemico del popolo o diffusore di fake news.

Resta da capire come mai, a fronte di ritorni sull’investimento di queste dimensioni, sia necessaria l’imposizione tramite regolamento Ue. Evidentemente gli investitori privati, a partire da coloro che si occupano di agricoltura e non sono entusiasti (per usare un eufemismo) del provvedimento, non capiscono nulla.

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