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Il mito dell’indipendenza della Federal Reserve

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di MATTEO CORSINI

Come già in passato, Paul Krugman ha proposto di risolvere il problema del crescente debito pubblico statunitense mediante il conio di una moneta da 1.000 miliardi di dollari da parte del Tesoro. Alla richiesta di un parere su tale proposta, il segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha risposto:

  • “Sono assolutamente contraria e non credo che la proposta vada considerata seriamente, per me è più uno scherzo che altro. Piuttosto, è necessario dimostrare che l’America è in grado di onorare i propri debiti. Creare una moneta ad hoc è come chiedere alla Federal Reserve di stampare soldi per coprire il debito. Questo, oltre a inflazionare la politica fiscale, minerebbe l’indipendenza della Fed anìziché dimostrare l’affidabvilità dell’amministrazione Usa”.

Quanto alla prima parte della risposta, concordo che la proposta di Krugman non vada considerata seriamente, come peraltro gran parte di ciò che dice e scrive. Dubito, però, che si tratti di uno scherzo, a giudicare dal fatto che l’ha reiterata e che non è l’unica proposta strampalata avanzata da Krugman (vedi, per esempio, alla voce “innalzare le spese miliatri come se si dovesse far fronte a un attacco alieno, in modo tale da aumentare il Pil”).

Concordo anche con Yellen quando afferma che coniare una moneta da mille miliardi sarebbe come chiedere alla Fed di monetizzare il debito. Tuttavia, monetizzare il debito è quello che la Fed sta facendo da anni, anche quando la stessa Yellen era alla guida della banca centrale. Si tratta di una monetizzazione indiretta, tramite il quantitative easing, il cui obiettivo ufficiale è consentire alla banca centrale di conseguire gli obiettivi statutari. Ma la sostanza non cambia più di tanto.

Quanto all’indipendenza della Fed, basta scorrere l’intervista per trovare una domanda sulla elezione, prevista per inizio 2022, del presidente della banca centrale. Yellen dribbla la richiesta di un parere sull’attuale presidente, il suo successore Jerome Powell, ricordando che sarà il presidente Biden a nominare il capo della Fed.

La banca centrale è formalmente indipendente, ma le persone che la guidano sono esseri umani, e difficilmente chi cerca la (ri)elezione vuole procurare dispiaceri a chi quella (ri)elezione deve decidere. E mi pare superfluo segnalare che il deficit attuale e i programmi di spesa da migliaia di miliardi che vorrebbe porre in essere Biden rendono necessario il mantenimento di una politica monetaria molto accomodante.

Con grande indipendenza della Fed, ovviamente. Che è da prendere meno sul serio delle proposte krugmaniane.

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