di GRAZIELLA GIANGIULIO
La polizia di Hong Kong ha usato la legge sulla sicurezza nazionale per arrestare il 17 giugno cinque tra redattori e dirigenti di un giornale “d’opposizione” con l’accusa di collusione con potenze straniere. La polizia ha detto di avere le prove che più di 30 articoli pubblicati da Apple Daily hanno giocato una “parte cruciale” in quella che hanno chiamato una cospirazione con paesi stranieri per imporre sanzioni contro la Cina e Hong Kong.
Apple Daily ha promesso di continuare il suo lavoro. Il giornale è stato a lungo uno dei più forti difensori delle libertà di Hong Kong e negli ultimi anni ha spesso criticato il governo cinese e quello di Hong Kong per essersi allontanati dalle promesse che il territorio avrebbe potuto mantenere tali libertà per 50 anni dopo che l’ex colonia britannica è stata riconsegnata alla Cina nel 1997.
Il giornale si è quindi trovato ad essere un bersaglio frequente. Il fondatore di Apple Daily, Jimmy Lai, sta attualmente scontando una condanna a 20 mesi di carcere dopo essere stato condannato per aver avuto un ruolo nelle proteste non autorizzate del 2019.
La legislazione sulla sicurezza mette fuori legge la secessione, la sovversione, il terrorismo e la collusione straniera ed è stata usata per arrestare oltre 100 figure pro-democrazia da quando è stata implementata un anno fa, con molti oppositori che sono fuggiti all’estero. Il risultato è che ha virtualmente messo a tacere le voci dell’opposizione nella città, attirando le sanzioni degli Stati Uniti contro Hong Kong e i funzionari del governo cinese.
La polizia ha anche congelato 18 milioni di dollari di Hong Kong in beni appartenenti a tre società collegate ad Apple Daily. La negoziazione delle azioni di Next Digital è stata interrotta giovedì mattina su richiesta della società, secondo i registri della borsa di Hong Kong.
Più di 200 agenti di polizia sono stati coinvolti nella perquisizione degli uffici di Apple Daily, e il governo ha detto che un mandato è stato ottenuto per cercare prove di una sospetta violazione della legge sulla sicurezza nazionale. Apple Daily ha pubblicato una lettera ai suoi lettori, dicendo che la polizia ha confiscato molti oggetti durante la perquisizione, compresi 38 computer che contenevano materiale giornalistico “considerevole”: «La Hong Kong di oggi non ci è familiare e ci lascia senza parole. Ci sentiamo come se fossimo impotenti ad impedire al regime di esercitare il suo potere a suo piacimento (…) Ciononostante, lo staff di Apple Daily è fermo. Continueremo a persistere come cittadini di Hong Kong e saremo all’altezza delle aspettative in modo da non avere rimpianti verso i nostri lettori e i tempi in cui ci troviamo».
Il ministro della Sicurezza di Hong Kong John Lee ha detto che la polizia indagherà sugli arrestati e su altri per stabilire se hanno assistito all’istigazione o al finanziamento dei reati; ha sostenuto che l’azione della polizia contro i redattori e i dirigenti di Apple Daily non è legata al «normale lavoro giornalistico (…) L’azione ha mirato all’uso del lavoro giornalistico come strumento per mettere in pericolo la sicurezza nazionale (…) chiunque lavori con i “perpetratori” “pagherà un prezzo pesante (…) Prendete le distanze da loro, altrimenti vi resteranno solo rimpianti».
Il presidente dell’Associazione dei giornalisti di Hong Kong, Chris Yeung, ha criticato gli arresti e il raid in una conferenza stampa online, avvertendo che la legge sulla sicurezza nazionale è stata usata come «un’arma per perseguire i dirigenti dei media e i giornalisti per aver pubblicato rapporti e articoli che sono considerati una minaccia alla sicurezza nazionale».
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