di MATTEO CORSINI
Apprendo dall’ANSA che nel curriculum nazionale cinese le scuole dovranno inserire come nuova materia il “pensiero di Xi Jinping”, allo scopo di migliorare nei giovani “la fede marxista”. Per essere sicuri che i ragazzi imparino bene, la materia sarà insegnata dalle elementari fino all’università, così i giovani avranno più “determinazione ad ascoltare e seguire il Partito comunista“. Il tutto dovrà stimolare anche i “sentimenti patriottici”, che suppongo consistano nell’adesione totale al pensiero del presidente.
Il quale, considerando che ha già fatto modificare la costituzione per eliminare il limite ai mandati presidenziali, suppongo intenda restare in carica fino a quando lo vorrà (ossia, ragionevolmente, a vita).
Il tempo dirà quali saranno le conseguenze di questo neo maoismo (quanto meno nell’accentramento del potere in capo a un unico uomo a tempo indeterminato), che al di là dell’indottrinamento degli studenti si sta manifestando con una stretta sempre più forte sul controllo dei dati delle persone e con restrizioni alle attività economiche. Evidentemente il plenipotenziario cinese è convinto di poter riuscire laddove tutti i predecessori che hanno voluto aumentare il grado di socialismo hanno fallito.
Credo che alla lunga fallirà anche lui, per gli stessi motivi, individuati da Mises un secolo fa, per cui hanno fallito gli altri. Non senza, però, aver causato nel frattempo sofferenze in Cina e non solo.
IL SERVIZIO DELLA RAI DA VOLTASTOMACO
L’ambiguità del potere cinese e di questo criminale si è vista anche nella questione covid, con il laboratorio di Wuhan e tutte le menzogne collegate. Scendere a compromessi con i massoni del NWO e farsi gestire nel proprio paese un laboratorio del genere, è degno del peggior venduto al potere globale, pur di mantenere il controllo del suo paese.