di GILBERTO ONETO
L’altro giorno Giorgio Napolitano è stato fischiato e contestato a Mirandola. Solo qualche telegiornale ha fatto un furtivo cenno allo spiacevole contrattempo. Fra i maggiori giornali, quasi solo Libero e Il Fatto Quotidiano ne hanno parlato attribuendone la responsabilità ai soliti “ragazzi dei Centri sociali”. Se non è censura di regime questa, molto poco ci manca. E per fortuna che esiste Internet, che ha diffuso le immagini della vicenda, dalle quali si percepisce chiaramente che gli arrabbiati non erano due gatti, che erano terremotati e che il tono delle contestazioni suonava più da autonomista che da centro-socialista, con richiami al 2 giugno, agli sprechi e – ad un certo punto – anche alla Padania.
Sono anni che le veline di regime accreditano il signor Napolitano come straordinario depositario di tutte le simpatie popolari – “il più amato dagli italiani”, come una nota cucina -, come il “buono” da contrapporre al “cattivo” ra
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